Economia - 27 maggio 2024, 07:27

Rafforzare i legami familiari durante un anno di studio all’estero: l'esperienza di una mamma ligure

L'anno di studio all'estero è un'esperienza che cambia la vita non solo per gli studenti, ma anche per le loro famiglie

Rafforzare i legami familiari durante un anno di studio all’estero: l'esperienza di una mamma ligure

L'anno di studio all'estero è un'esperienza che cambia la vita non solo per gli studenti, ma anche per le loro famiglie. I genitori giocano un ruolo fondamentale nel sostenere e guidare i figli attraverso questa avventura. 

In particolare, trascorrere il programma Anno Scolastico all’Estero durante il percorso scolastico può offrire opportunità uniche di crescita personale e accademica.

Per i giovani exchange student, essere lontani da casa per un lungo periodo significa affrontare momenti di solitudine e la mancanza del supporto familiare quotidiano. 

Per i genitori, invece, l'assenza dei figli può creare preoccupazioni costanti sul loro benessere e sulla loro capacità di adattarsi al nuovo ambiente. 

In questo articolo, esploreremo le dinamiche del rapporto genitori-figli durante un anno scolastico all'estero attraverso l'intervista a Elena, mamma di Maria Giulia, una studentessa ligure che ha vissuto questa esperienza grazie a StudyAway.

L'atteggiamento dei genitori italiani rispetto alle esperienze di vita fuori casa

I genitori italiani tendono davvero sempre ad essere così protettivi ed apprensivi rispetto alle esperienze di vita fuori di casa dei loro figli?

 Nonostante alcuni dati (da prendere sempre con relativa cautela) possano andare parzialmente in questa direzione, è anche vero che sono sempre più i genitori che fanno parte della generazione X (non più quindi quella dei “Boomer” del secondo dopoguerra), che decidono di andare controcorrente e facilitare le esperienze di studio all’estero dei propri figli. 

Proprio tra questi c’è Elena A., ligure classe 1967, che ha deciso, insieme al marito, di sostenere la volontà di studio all’estero non di uno, ma bensì di tutti e 4 i suoi figli, e che gentilmente ci ha condiviso la sua esperienza di vita personale.

Intervista a Elena, mamma di Maria Giulia

Tutti e 4 i suoi figli hanno fatto importanti esperienze di studio all’estero: quali sono stati i motivi che l’hanno spinta a prendere questa decisione?

"Mio fratello ha fatto un’esperienza di studi all’estero 35 anni fa, nel 1989, quando ancora non era così diffuso. Da quel momento ho guardato con favore a esperienze di questo tipo e infatti tutti i miei 4 figli l’hanno fatta. Il primo ha fatto gli ultimi 2 anni di liceo in Gran Bretagna, il secondo nel 2013 ha vissuto un periodo in una famiglia di nativi americani nello stato di Washington. Nel 2016, il terzo in una famiglia di mormoni nello Utah. E ora, la sta vivendo Maria Giulia, che è partita per il programma Anno all’Estero di StudyAway."

Perché consiglierebbe ad altri genitori di far fare questa esperienza ai loro figli?

"Lo consiglierei perché è un’esperienza che arricchisce i ragazzi, mette alla prova la loro adattabilità e il loro senso di sacrificio. Hanno la possibilità di immergersi nella cultura americana vera, incontrano persone diverse per educazione, valori, si confrontano. Le famiglie hanno il desiderio di fare questo tipo di esperienze: i ragazzi diventano parte della famiglia. Quello che oggi è il Team di StudyAway non ci ha mai lasciati soli: ci siamo sempre sentiti ascoltati."

Che cambiamenti ha visto nei suoi figli una volta tornati dall’esperienza di studio all’estero? Quali sono stati i principali benefici che ha notato? Quanto sono stati importanti questi viaggi per i suoi figli? Quanto hanno influito sul loro percorso personale e professionale?

"Il ‘cambiamento’ più immediato, ovviamente, è la conoscenza della lingua: si passa da un livello scarso a una padronanza totale della lingua, oltre a un’apertura mentale e all’acquisizione di una sicurezza enorme, questo sono aspetti che ho potuto vedere in tutti loro. E poi ci sono influenze di vita anche più profonde: Tommaso, ad esempio, il secondogenito, non aveva alcuna prospettiva universitaria, non sapeva che strada scegliere. 

Nella famiglia che lo ha accolto, nativi americani, un ‘fratellino’ era emofiliaco: i genitori lo hanno stimolato a prendersene cura e questo ha determinato in lui il pensiero che l’unica cosa che poteva fare era diventare medico. Ora si sta specializzando a Torino in pediatria. La cosa bella della scuola negli Stati Uniti è che possono scegliere le materie per cui si sentono più portati, tranne storia, matematica, inglese, che sono obbligatori. L’approccio è molto diverso, più verso lo studente e il suo benessere psicofisico."

Cosa direbbe ad altri genitori che sono pieni di dubbi e hanno paura di lasciar andare i propri figli lontano per così tanto tempo?

"Bisogna pensare al bene e al futuro dei figli ed essere meno ripiegati sull’idea che la loro strada sia quello che pensiamo noi. È un’esperienza incredibile e i mezzi di comunicazione di oggi ce li fanno sentire a casa."

L'opportunità di affidarsi ad un'agenzia specializzata

Affidarsi a un’organizzazione come StudyAway può fare la differenza nel garantire una transizione serena e sicura per gli studenti e le loro famiglie. Questi programmi sono riconosciuti dal MIUR e offrono agli studenti l’opportunità di vivere un’esperienza indimenticabile, soggiornando presso una famiglia ospitante e frequentando una High School americana o canadese.

La consulenza personalizzata e l'assistenza continua fornite da StudyAway sono strumenti preziosi per trarre il massimo da questa esperienza unica. 

Con il giusto supporto e un approccio positivo, sia gli studenti che i genitori possono trarre il massimo da questa esperienza unica, rafforzando i legami familiari e preparando i giovani per un futuro di successo in attesa di iscriversi all'università.

 

Richy Garino

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