I prezzi dei carburanti in provincia di Savona: cosa incide e qual è l'andamento nelle varie località? I dati aggiornati al 27 febbraio mostrano forti differenze tra le varie località provinciali, con Savona città che si conferma tra le più competitive. A Savona, i distributori Q8 di Via Nizza, IP di Via Nizza e IP di Corso Svizzera offrono la benzina senza piombo a 1,727 euro/litro e il gasolio a 1,679 euro/litro, segnando il prezzo più conveniente tra i rilevamenti. Anche Europam applica la stessa tariffa per la benzina, con un leggero ribasso sul gasolio (1,677 euro/litro). Questo si discosta leggermente da Shell, che applica prezzi più alti (1,739 euro/litro per la benzina senza piombo e 1,689 euro/litro per il gasolio), mentre Eni si posiziona nettamente sopra la media cittadina, con la benzina a 1,849 euro/litro e il gasolio a 1,749 euro/litro.
Man mano che ci si sposta verso Ponente, i prezzi della benzina salgono. A Ceriale, Europam applica 1,837 euro/litro per la benzina senza piombo e 1,737 euro/litro per il gasolio, mentre ad Albenga i prezzi aumentano ulteriormente: IP propone la benzina a 1,859 euro/litro e il gasolio addirittura a 1,879 euro/litro, il valore più alto registrato. Anche Eni ad Albenga si mantiene su livelli elevati, con la benzina a 1,874 euro/litro e il gasolio a 1,794 euro/litro.
Dando uno sguardo al Levante, a Varazze, il distributore Eni propone 1,869 euro/litro per la benzina e 1,779 euro/litro per il gasolio, valori leggermente inferiori rispetto ad Albenga ma più alti rispetto a Savona. Quanto all'immediato confine con la provincia di Genova, a Cogoleto, IP registra la benzina più cara della rilevazione, con 1,879 euro/litro, mentre il gasolio si attesta su 1,799 euro/litro. Ad Arenzano, si notano prezzi simili a quelli di Cogoleto, con 1,874 euro/litro per la benzina e 1,799 euro/litro per il gasolio.
Va segnalato che il servizio con rifornimento assistito comporta un sovrapprezzo di 0,21 euro/litro.
Enrico Rebagliati, presidente di Figisc - Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti, spiega a Savonanews l'andamento dei costi del carburante in stazione di servizio e quali sono i fattori che li determinano.
"Attualmente - sottolinea Rebagliati - il mercato dei carburanti ha una leggera flessione negativa, questo è dovuto anche al costo. Prima le persone facevano il pieno e lasciavano il carburante che rimaneva nel serbatoio, oggi fanno dei rifornimenti ben proporzionati, tra i 15 e i 30 euro. Oggi l'utenza sta molto attenta per quello che riguarda il rifornimento".
Dal 15 febbraio il prezzo al barile ha subito un calo di 0,47 centesimi, mentre dal 20 febbraio è aumentato di 2,02 euro. Il 21 febbraio il Brent (petrolio greggio) è sceso di 2,12 euro al barile. Il greggio al barile è passato da 74,20 il 12 febbraio a 73,24 al barile del 20 febbraio; il 27 febbraio era 73,41 euro.
"La variazione dei prezzi del carburante è dovuta al mercato, all'estrazione petrolifera – prosegue Enrico Rebagliati – ad esempio, al 15 febbraio il Brent, cioè il petrolio grezzo, era addirittura diminuito di 0,47 centesimi al barile, mentre ora è addirittura aumentato di più di 2 euro e 2 centesimi al barile, di conseguenza i prezzi. La lavorazione del petrolio non è solo per la produzione di prodotti petroliferi, ma anche della plastica, e questo incide. Da compagnia a compagnia dipende da dove si compra il prodotto, dove si estrae e come viene raffinato, questo può portare a variazioni di prezzo a livelli di millesimi o centesimi, non di più. Oggigiorno, come prezzi, sulla provincia di Savona siamo abbastanza in linea, a parte qualche compagnia che ha qualche rincaro di 15 millesimi in più, per il resto sono allineati sia per la parte della benzina sia del gasolio".
Aggiunge Rebagliati: "Il fatto che l'utenza si rivolga più a una bandiera petrolifera o a un'altra dipende dal gestore dell'impianto e dal rapporto che ha con il cliente. Per il cliente, il rifornimento è dettato dall'esigenza di spostarsi, ma non c'è più il fatto che preferisca una compagnia o un'altra. Chi fa la differenza è la gestione dell'impianto, che ha un rapporto con il cliente diverso. E qui si combatte con pochissime armi: la gentilezza, il fatto di dare un servizio, fare una parola con il cliente, è questo che fa la differenza. Il prodotto è tutto uguale, le raffinerie in Italia non sono molte".
La clientela che più risente degli aumenti? "Come fascia di clientela credo a livello generale per tutti, ovviamente chi ha meno disponibilità economiche ne risente di più. La maggior parte dei clienti fa rifornimento per 15-30 euro e dice: Prendo la macchina o la moto che mi costa meno", conclude il presidente di Figisc .





