Un accordo territoriale per le locazioni a canone concordato della città di Savona che va rivisto e l'associazione Unioncasa che cerca di far sedere intorno al tavolo tutte le realtà per trovare una quadra sia per i proprietari delle abitazioni che gli inquilini.
A lanciare l'allarme è Roberto Giannecchini referente Unioncasa che conta 4000 iscritti nel savonese nei proprietari di case. Gli aumenti significativi non aiutano gli stessi titolari delle abitazioni che non riescono ad affittare e non consentirebbero neanche le persone a prendere casa in affitto visto che gli stipendi purtroppo sono sempre più bassi. A Villapiana ad esempio un immobile di 60mq, tre vani, nel 2020 costava 480 euro al mese, ora nel 2025 si attesta sui 600 con 100 euro di spese condominiali e 300 di utenze luce e gas.
"C'è un problema di stallo. L'ultimo aggiornamento dell'accordo territoriale risale al 31-10-2018, 7 anni fa, figlio di accordi del 2000 e negli ultimi 5 ci siamo trovati di fronte al Covid e alla guerra in Europa - spiega Giannecchini - Bisogna che le associazioni alzino la testa e capiscano che se non vedono il vero problema il rischio è che non si affitterà più".
"L'accordo si basa su un criterio che porta ad un canone minimo e uno massimo, in una logica di liberismo se voglio tutelare i proprietari e gli inquilini ci vorrebbe un ampliamento dei massimi e un abbassamento dei minimi in modo considerevole. Se non avremo la capacita di discutere come mettere apposto l'accordo territoriale non ci schioderemo da questa situazione di difficoltà. Bisogna avere il coraggio di osare e il mio è un appello per unirsi a parlarsi in fretta".





