Avevano cercato di identificarlo ma non aveva i documenti e dopo essere stato accompagnato in caserma aveva dato in escandescenze ed era stato arrestato.
È successo lo scorso fine settimana ad Alassio con un 23enne che dopo una mancata identificazione al termine degli accertamenti risultati quindi negativi aveva iniziato a dare di matto nella stazione locale dei carabinieri alassini.
Improvvisamente, ma soprattutto senza alcuna ragione apparente, prima di uscire dalla caserma aveva cominciato ad inveire contro i militari, scagliandosi con calci, pugni e spintoni contro gli stessi e contro le strutture della caserma.
Solo grazie alla prontezza ed alla professionalità dei carabinieri era stato possibile immobilizzarlo e riportare la situazione alla calma. L’uomo, infatti, con diversi precedenti e persino un tentato omicidio, era stato tratto in arresto con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Il Pubblico Ministero Claudio Martini, informato degli eventi, ha disposto che l’arrestato fosse trattenuto nelle camere di sicurezza, in attesa del processo per direttissima. Tuttavia, anche questa soluzione era stata “stretta” al giovane, infatti, anche successivamente aveva continuato ad opporre resistenza nei confronti dei militari incaricati di controllarlo, rendendo necessaria la sua traduzione in sicurezza al carcere di Imperia.
Nella giornata di ieri si è svolta l’udienza in Tribunale a Savona, dove è stato convalidato l’arresto dal giudice Francesco Giannone ed è stata confermata la sua permanenza, almeno per il momento, nell'istituto penitenziario.
Nel corso delle attività alcuni militari avevano riportato lievi contusioni ed escoriazioni, dovute al dimenarsi dell’arrestato, giudicate comunque guaribili nel giro di pochi giorni.