Attualità - 30 luglio 2025, 07:30

Ceriale, maggioranza a pezzi, scintille in consiglio: Giordano, Stefanì e Ligustro lasciano l’aula

Nuova rottura nella squadra della sindaca Fasano. Frattura insanabile, minoranza all’attacco: “Esperienza amministrativa da chiudere”

Ceriale, maggioranza a pezzi, scintille in consiglio: Giordano, Stefanì e Ligustro lasciano l’aula

Alta tensione in consiglio comunale a Ceriale e un nuovo punto di rottura all’interno della maggioranza che sostiene la sindaca Marinella Fasano. Il vicesindaco Luigi Giordano ha lasciato l’aula a seduta in corso, seguito dai consiglieri Marcello Stefanì e Nadia Ligustro, consolidando una frattura interna che da settimane sta minando la tenuta dell’amministrazione.

Il gesto è arrivato dopo un passaggio decisivo: l’approvazione da parte della maggioranza di una mozione presentata dalla minoranza sulla variante alla nuova passeggiata a ponente, progetto precedentemente approvato in Giunta. Una presa di posizione che, di fatto, ha isolato Giordano e i due consiglieri a lui vicini.

A pesare sul dibattito anche, e soprattutto, la decisione, formalizzata con una lettera recapitata alla sindaca, con cui cinque consiglieri di maggioranza – Galliotti, Calcagno, Viglizzo, De Stefano e Raineri – hanno revocato a Giordano il ruolo di capogruppo, affidandolo all’assessora Barbara De Stefano. Un segnale politico forte.

Alla base della crisi, le revoche delle deleghe alla Polizia locale al consigliere Stefanì e di quelle al volontariato, al benessere animale e alla frazione Peagna alla consigliera Ligustro. Scelte unilaterali della sindaca, secondo Giordano, che aveva preso le difese dei colleghi esautorati. “Questa non è più una squadra – ha affermato –. Ho lavorato tanto per Ceriale e spero di continuare a farlo, ma abbiamo trasformato un’aula istituzionale in un palco teatrale. Ci sono pressioni esterne che minano il lavoro fatto”.

Dura anche la reazione della minoranza. “Questo è un cinema politico che Ceriale non merita”, ha commentato Piercarlo Nervo, chiedendo esplicitamente di chiudere l’esperienza amministrativa in corso. “Il mandato non ha più basi solide”, ha aggiunto. Il consigliere Mazzone ha parlato apertamente di “incapacità di governo” e chiesto “un atto di responsabilità” da parte della maggioranza. Mentre Eugenio Maineri ha definito la situazione “imbarazzante” e “vicina al collasso”.

Nel frattempo, Giordano, Stefanì e Ligustro hanno già avviato un confronto per valutare il da farsi. Intanto, la frattura interna resta aperta e rischia di compromettere seriamente la tenuta dell’amministrazione Fasano.

Maria Gramaglia

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