Curiosità - 04 agosto 2025, 14:28

Festa del Curato d’Ars, auguri a tutti i sacerdoti che il 4 agosto celebrano il loro patrono

San Giovanni Maria Vianney è stato indicato da papa Benedetto XVI come modello per tutti i sacerdoti del mondo

Statua san Giovanni Maria Vianney, basilica di San Bonaventura a Lione

Statua san Giovanni Maria Vianney, basilica di San Bonaventura a Lione

«Sono disposto a soffrire tutto quello che Tu vorrai, per tutta la durata della mia vita, purché i miei parrocchiani si convertano». È racchiusa in questo pensiero, la vita di san Giovanni Maria Vianney detto più comunemente il santo Curato d’Ars.

Ed è festa per tutti i sacerdoti del mondo che oggi, 4 agosto, celebrano la memoria liturgica del loro patrono, diventato un esempio di pastore della Chiesa da seguire nella cura delle anime.

Ma chi era Giovanni Maria Vianney? Di origini contadine, nato l’8 maggio 1786 a Dardilly, vicino Lione (Francia), è ancora analfabeta all’età di 17 anni, ma conosce a memoria molte preghiere e vive un forte senso religioso.

Si comincia ad accostare alla confessione, e poi alla comunione, in maniera clandestina, grazie ad un sacerdote che non ha giurato fedeltà alla Rivoluzione Francese. Sente la chiamata al sacerdozio, una strada non semplice proprio perché non istruito, nella quale viene aiutato da diversi sacerdoti, tra cui l’Abbé Balley, parroco d’Ecully. Così, a 29 anni, viene ordinato sacerdote il 13 agosto 1815.

Nel 1818 viene inviato ad Ars. È un villaggio di sole 230 persone, cui però Giovanni Maria Vianney si dedica anima e corpo. Fonda l’istituto “Provvidenza” per accogliere gli orfani, visita gli ammalati e i poveri, restaura la chiesa, organizza feste patronali.

Soprattutto, confessa. Confessa incessantemente, sempre disponibile al perdono e all’ascolto, e la sua fama si diffonde in tutta la Francia. Ars diventa così “il grande ospedale delle anime”, con il curato che veglia e digiuna per l’espiazione dei peccati dei fedeli. Negli ultimi anni di vita, fino a 80mila persone all’anno andavano a confessarsi da lui. Muore il 4 agosto 1859, all’età di 73 anni. Le sue spoglie riposano ad Ars, nel Santuario a lui dedicato.

Nel 1929, Pio XI, che lo aveva canonizzato, lo proclama “Patrono di tutti parroci del mondo”, e nel 1959, san Giovanni XXIII gli dedica l’enciclica Sacerdotii Nostri Primordia.

Nel 2009, per il 150° anniversario dalla morte, Benedetto XVI indisse un Anno Sacerdotale, per «Contribuire a promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti, per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi».

Silvia Gullino

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