Botta e risposta con l'intervento anche dei sindacati la tensione che non si placa. Dopo la lettera rivolta all'utenza con attacchi ai vertici aziendali di Tpl Linea inviata dall'rsu e la risposta dell'azienda, oggi le organizzazioni sindacali unitariamente hanno voluto rispondere per le rime.
"Facendo seguito alle interlocuzioni mezzo stampa avvenute ieri, le scriventi segreterie sono a stigmatizzare le dichiarazioni aziendali e a supportare pienamente I'rsu - dicono i sindacati - Siamo stupiti e contrariati soprattutto dalle dichiarazioni sull'esternalizzazione, vista come una cosa positiva, quando e ormai sotto gli occhi di tutti quanto che quella delle esternalizzazioni sià solo una pratica utilizzata per il contenimento dei costi sulle spalle dei lavoratori. Abbiamo anche scoperto che l'azienda dispone di statistiche (molto discutibili) sui fermi mezzi e sulle ferie, peccato che é ormai dal 14 luglio che chiediamo i dati e l'azienda si é ben guardata dal mandarli bloccando qualsiasi trattativa".
"L'arrivo di una manciata di mezzi non risolve i problemi di un parco ormai vetusto, su 200 mezzi circa un turn over di una decina di mezzi l'anno vuol dire un parco che ha mezzi di 20 anni in servizio, alla faccia del rinnovamento - concludono le segreterie Filt Cgil – Fit Cisl – Uiltrasporti – Faisa – Ugl – Sial Cobas - Chiudiamo con un pensiero sugli enti proprietari, anche amministrazioni che si dichiarano di centro sinistra e sostenute da partiti di sinistra pensano davvero che le esternalizzazioni che speculano al ribasso sui contratti di lavoro siano un buon metodo di gestire un azienda partecipata? Le amministrazioni devono farsi carico della creazione di un lavoro di qualità che non spinga i giovani a emigrare in altri luoghi, ma che dia loro un futuro dignitoso nella nostra provincia, in discontinuità con l'impoverimento cronico dei lavoratori e di conseguenza del territorio".
"Deve finire il tempo del cerchiobottismo, non é piú accettabile il silenzio degli enti proprietari mandanti di un processo di tagli sulle spalle dei lavoratori e dell'azienda, che fanno finta di non conoscere ma che invece pare ormai certo appoggino. Su questo tema di conseguenza vogliamo risposte immediate dagli enti" concludono le organizzazioni sindacali.





