“Dopo 60.000 civili uccisi, di cui 18.500 bambini, e 1.000 tra bambini, anziani e donne morti per fame, 150.000 feriti e due milioni di persone senza cibo e acqua, condannati a morire per stenti – numeri in difetto, perché nessuno sa quanti siano i cadaveri sepolti sotto le macerie e la polvere che oggi coprono Gaza – Israele ha svelato i propri obiettivi: cancellare il popolo palestinese e annettere Gaza e Cisgiordania. Una nuova stagione coloniale che vede protagonisti Israele di Netanyahu e gli Stati Uniti di Trump, decisi a imporre la loro volontà sui destini del mondo”.
Era scritto sui volantini distribuiti tra i cittadini radunati in piazza del Comune di Albenga per assistere al flashmob, senza bandiere politiche, organizzato dalla Casa dei Circoli, Culture e Popoli di Ceriale per dire “Giù le mani dalla Palestina. No al neocolonialismo”.
L’iniziativa simbolica si è svolta questo pomeriggio alle 18 e ha visto una trentina di persone, al suono di una sirena e al rumore dello scoppio di bombe, sdraiarsi a terra, coperte da un lenzuolo bianco, mentre altre tutt'intorno reggevano cartelli e striscioni con le scritte “Palestina libera” e “Fermiamo il genocidio”.
“Oggi siamo qui perché non vogliamo accettare questa prepotenza – si legge ancora sul volantino -. Siamo qui perché non è sopportabile guardare in tv lo sterminio di un popolo e non dire nulla. Siamo qui per affermare, ad alta voce, che non è in nostro nome, né sul nostro silenzio, che si sta compiendo il genocidio di Gaza, l’apartheid violenta, il furto di terra palestinese tramite insediamenti illegali e omicidi mirati in Cisgiordania”.
“L’Idf che spara su una popolazione affamata, assetata e inerme è un esercito senza onore. Essere vittime delle vittime è un meccanismo perverso che va fermato, per conservare almeno un po’ di umanità. Non staremo a guardare indifferenti l’oscenità della strage che si sta consumando a Gaza e in Cisgiordania. Chiediamo il cessate il fuoco immediato, sanzioni e blocco delle armi a Israele, oltre al riconoscimento internazionale della Palestina. Contro tutte le guerre”.







