Non ci saranno cinque classi prime alle scuole medie Don Gallo (sedi di via Verdi e Lavagnola). Così ha deciso il provveditorato, ma alla decisione si oppongono gli insegnanti della scuola che hanno scritto una lettera aperta indirizzata alle assessore Di Padova e Negro.
"Tutti i docenti della scuola Secondaria di I grado dell’Istituto comprensivo Savona I Don Gallo, (sedi di Via Verdi e Lavagnola) - scrivono - esprimono sconcerto e preoccupazione di fronte alla decisione dell'Ufficio Scolastico Provinciale di non concedere 5 classi prime per il prossimo anno scolastico nonostante le ripetute richieste della nostra Dirigente".
Si tratta di una scuola che ha certe caratteristiche e particolarità, come spiegano gli insegnanti: "La concessione di una quinta sezione consentirebbe un più proficuo svolgimento del lavoro in un contesto particolarmente difficile (ricordiamo che siamo una scuola in fascia A di complessità, l’unica della provincia) e terrebbe conto di una distribuzione più ponderata e lungimirante del numero di alunni con problematiche linguistiche e con sostegno, in un contesto in cui gran parte dell’utenza proviene da altri paesi e necessita di un costante e continuo supporto dal punto di vista linguistico e dell’inclusione per superare tali fragilità".
"Il numero attuale di alunni, suddivisi in due sole sezioni - proseguono - per quanto riguarda la sede di Via Verdi, non ci permetterà di accogliere più nessun alunno, anche se straniero e appena trasferito nel quartiere o con il sostegno, e di portare avanti i nostri progetti sul territorio in collaborazione con il Comune di Savona".
Tra l'altro sono numerosi i risultati ottenuti dsll'istituto a livello didattico. "Il lavoro svolto con grande fatica e dedizione da parte di tutti noi durante il trascorso anno scolastico - affermano gli insegnanti - ha consentito al nostro comprensivo di aumentare il numero di iscrizioni in controtendenza rispetto al resto della provincia, proponendo anche la creazione di sezioni con seconda lingua comunitaria spagnola e il nostro investimento di tempo e risorse ci ha reso una realtà di eccellenza sul territorio: abbiamo rappresentato la Liguria negli Special Olympics, portiamo avanti una collaborazione aperta alla cittadinanza con la Croce Bianca, siamo CTS per l’Inclusione e dal prossimo anno scolastico oltre alla sezione Montessori nella scuola dell’Infanzia avremo una nuova sperimentazione Montessori nella Secondaria".
"Anche per questo motivo - aggiungono - la scelta dell’USP ci appare inspiegabile e mortificante rispetto all’impegno da noi tutti profuso. Le quattro classi che sono state attualmente formate non permetteranno infatti di tenere in considerazione le legittime scelte degli alunni rispetto alla seconda lingua e non consentiranno l’eventuale accesso ad altri studenti in corso d’anno".
"Accesso - aggiungono - che storicamente e statisticamente avviene da parte di alunni di Nuovo ingresso in Italia (NAI) e con forte rischio di abbandono scolastico, per non parlare di eventuali studenti che nel caso di non ammissione alla classe successiva dovranno essere dirottati su istituti di altri quartieri, creando un grave disagio alle famiglie, in particolare del caso di altri figli iscritti al nostro comprensivo, richieste che già nel corso dell’estate si stanno verificando.
"Ciò contrasta evidentemente con i principi fondanti espressi nel nostro Piano dell’Offerta Formativa (PTOF) - concludono - e con lo sforzo profuso congiuntamente al Comune di Savona per l’accoglienza e l’inclusione che ha messo in campo progetti e fondi a sostegno delle famiglie dislocate sul nostro territorio. Tutto ciò premesso, chiediamo al Comune di attivarsi presso l’USP affinché conceda la quinta sezione al nostro Comprensivo riservandoci di mettere in atto quanto in nostro potere per contrastare questa decisione che riteniamo profondamente ingiusta, mortificante e demotivante, arrivando alla estrema decisione di rifiutare l’assunzione di qualsiasi incarico di natura accessoria non obbligatorio, scelta dolorosa che comporterebbe come conseguenza la paralisi delle attività per il prossimo anno scolastico".





