Attualità - 11 agosto 2025, 15:05

Savona, prima classe soppressa alle scuole Don Gallo, Di Padova: "Chiesto un incontro all'Ufficio scolastico provinciale"

Dopo la lettera aperta dei professori delle medie di Via Verdi e Lavagnola, interviene l'assessore alla Scuola

Savona, prima classe soppressa alle scuole Don Gallo, Di Padova: "Chiesto un incontro all'Ufficio scolastico provinciale"

"Ho letto la lettera aperta dei docenti dell'I.C. 1 Don Gallo e ho chiesto un incontro alla Dottoressa Nadia Dalmasso dell'USP"

Inizia così il comunicato dell'assessore e vice sindaco Elisa Di Padova ai docenti che hanno lanciato un appello contro la mancata assegnazione di una classe prima alle medie (saranno quattro invece di cinque come richiesto).

"Il contesto in cui opera la secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo Savona I Don Gallo - spiega Di Padova - nei quartieri di Villapiana e Lavagnola, è un contesto davvero peculiare. Non è un caso che l'IC sia stato classificato in "fascia di complessità A", cioè la fascia più alta di quel criterio che indica il livello di complessità organizzativa e gestionale dell'istituto spesso legata a fattori esogeni e di contesto come il numero di studenti, i plessi distaccati, la presenza di alunni con bisogni educativi speciali, la necessità di inclusione linguistica e culturale e altre variabili che possono rendere più impegnativa la gestione della scuola".

"Ci troviamo in un contesto di quartiere - prosegue - in cui gran parte dell’utenza proviene da altri Paesi - anche in corso d'anno - e la necessità di supporto e progetti inclusivi per superare le fragilità e al tempo stesso contrastare la povertà educativa sono fondamentali".

Di Padova evidenzia poi il lavoro fatto dalla scuola in un contesto così  complesso. "Il lavoro che la scuola conduce con i ragazzi e con le loro famiglie - dichiara - anche in collaborazione con le altre realtà presenti nel quartiere è strategico e ha a che fare anche con la possibilità di lavorare sulla prossimità di servizi rispetto ai luoghi dove queste famiglie abitano. Il lavoro che stiamo portando avanti con il Patto per la Scuola, la Dirigente Scolastica e le insegnanti dei vari plessi è imponente, prevede investimenti importanti e coinvolge sempre di più il quartiere, le realtà associative e culturali con l'obiettivo, anche grazie alla progettualità Città dell'Educazione che da quest'anno sarà ancora più presente nei quattro Comprensivi attraverso il bando Semi di Futuro o al progetto Pippi che stiamo portando avanti con l'Assessorato al Welfare, di costruire una vera e propria rete di quartiere nell'ambito della comunità educante".

"Nutrire i ragazzi di conoscenza, prendersi cura delle loro aspettative e anche delle loro fragilità - afferma - è fondamentale e il contrasto alla povertà educativa è il primo tassello di prevenzione alla dispersione scolastica e se c'è una cosa che abbiamo imparato in questi anni è che insieme, la comunità scolastica e cittadina, sono più forti".

"Su questo però - aggiunge - bisogna anche che assumiamo in maniera collettiva la consapevolezza che l'Ufficio Scolastico riceve a cascata dal nazionale numeri ridotti di anno in anno da fare quadrare, come una coperta corta. E' un tema molto caldo che ciclicamente tocca diverse istituzioni scolastiche".

"Occorre una riflessione profonda e che ci veda tutti protagonisti e dalla stessa parte - prosegue Di Padova - spesso la riduzione degli organici rischia di mettere uno contro l'altro realtà scolastiche di uno stesso territorio - ma che interroghi in maniera forte e decisa le politiche nazionali: la crisi demografica in Italia e nel nostro territorio non può e non deve essere letta come l'automatica libertà da parte del Ministero di ridurre i numeri".

"Questo - spiega ancora la vicesindaco - riguarda le riduzioni di organico, gli accorpamenti vissuti sul nostro territorio. Riguarda anche i tagli agli insegnanti di sostegno. La lettura che arriva ai territori, agli insegnanti a chi la scuola la vive ogni giorno è che le politiche nazionali scolastiche ed educative, avendo una minore utenza, possono permettersi più tagli e quindi ricevere anche meno risorse e quindi competenze, come un calcolo aritmetico: un accompagnamento del sistema all'impoverimento, alla decrescita, al declino. I numeri non cambieranno nel breve periodo, ma proprio a fronte di questo il Ministero dovrebbe investire e scommettere ancora di più in una istruzione di qualità; in un momento delicato come questo è proprio sull'investimento in politiche di educazione e istruzione, sul rafforzamento delle competenze, sul contrasto alla povertà educativa che i territorio non dovrebbero essere lasciati soli".

Sul ruolo di Palazzo Sisto Di Padova afferma che "il nostro Comune e in generale il territorio su questo sta rilanciando investendo molte risorse sia su progetti legati alla povertà educativa, all'inclusione, all'orientamento, sia sull'assistenza scolastica, ma non basta, abbiamo bisogno di un deciso cambio di rotta dal punto di vista delle politiche nazionali per tornare a investire sulla scuola, considerando i numeri ma cercando soluzioni per mantenere l'accesso e la qualità dell'istruzione per tutte e tutti perché la scuola è lo strumento democratico di garanzia di pari opportunità più forte e universale che abbiamo".

"Pertanto - conclude - anche su tutto ciò avremo modo di confrontarci con la Dottoressa Dalmasso per comprendere il quadro completo, fare qualche valutazione e capire le cose che si possono fare ciascuno per le relative competenze".

Elena Romanato

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