Se durante le vostre passeggiate, di tanto in tanto, vi capita di incontrare un insetto elegante, con un volo che sembra una vera e propria danza nell’aria, allora siete di fronte alla libellula.
Per quanto sia molto comune e susciti un po’ di paura, ha delle particolarità che forse non tutti conoscono, e che sicuramente vi lasceranno a bocca aperta.
Un nome dai più significati
Partiamo dall’etimologia ed è l’inizio di un viaggio. Esistono due origini possibili, entrambe dal latino. Secondo alcuni il nome deriva da “libra” che significa bilancia, questo perché mentre è in volo, essa con le sue ali in posizione orizzontale assomiglia proprio ad una bilancia. D’altra parte il suo nome potrebbe derivare anche da “liber”, da cui discendono sia il nostro libro sia l’area semantica che conduce a libertà, affrancarsi, salvarsi e, appunto, librarsi in aria, cessando di rispettare la forza di gravità.
Il drago che si fece libellula
Il suo nome inglese, dragonfly, la paragona al drago, anch’esso simbolo di libertà e trasformazione per via di una leggenda. Si narra che la libellula, in origine, fosse un drago che illuminava la notte con il fuoco del suo respiro. Un giorno però quel drago-mago si mutò in libellula per ingannare un coyote e lì rimase per sempre, intrappolato nel nuovo corpo minuscolo. Perdute fiamme e gravitas, l’ex drago scoprì il potere della levità.
Si perché il volo delle libellule esprime leggerezza, naturalità e indipendenza… Dotate di 4 ali, possono muoverle in maniera indipendente l’una dall’altra, fattore che consente loro dei movimenti che altri insetti o volatili di specie diversa non sono in grado di fare (come ad esempio volare all’indietro e scattare a destra o sinistra).
Un fossile vivente che ha sfidato il tempo
Ma facciamo un passo indietro. Le libellule sono insetti antichissimi, la cui origine si perde in ere geologiche risalenti a più di 350 milioni di anni fa. All’epoca esisteva un unico continente con clima per lo più tropicale, molto umido e caldo. Abbondavano le paludi e la vegetazione cresceva rigogliosa: tante piante significava tanto ossigeno, e gli animali del Carbonifero avevano dimensioni enormi per diluire questo gas, che altrimenti sarebbe stato tossico a tale concentrazione all’interno del corpo. Non era da meno la nostra libellula che allora poteva vantare un’apertura alare di 72 cm. Sopravvissuta all’estinzione di quasi il 95% degli esseri viventi allora sul nostro pianeta, ancor oggi ci delizia col suo volo intrecciato, senza essere molto dissimile dalla sua antenata.
Un ciclo vitale legato all’acqua
La libellula appartiene all’ordine degli Odonata. Passa 3 anni della sua vita in acqua sotto forma di larva e qui si sviluppa. Al terzo anno, nel periodo estivo, la larva di libellula fuoriesce dall’acqua e diventa crisalide. Quando l’insetto si è formato, la crisalide si rompe e nasce la libellula. La libellula vive solo 5-6 giorni, in questo tempo dovrà cibarsi e riprodursi per poi morire. Ecco perché si dà a questo insetto il significato di cambiare, sapersi trasformare, rinnovarsi.
Biologia
La testa è caratterizzata da due grandi occhi composti, in grado di percepire i colori e riconoscere specchi e corsi d’acqua. Sopra la fronte si delineano due antenne dalle molteplici funzioni: valutare la velocità di crociera, l’umidità, la temperatura e i vari aromi. Poi ci sono due paia di ali. Mosse da muscoli situati dentro il torace, appaiono formate da una sottile membrana ricca di nervature. E le sei zampe? Ebbene, sono utilissime per posarsi, catturare le vittime e… combattere contro potenziali avversari (soprattutto durante i periodi dell’amore, che si svolgono in primavera ed estate). Lungo e flessibile, l’addome è suddiviso in dieci segmenti. È una componente d’importanza primaria poiché, oltre a stabilizzare il volo, contiene gli apparati digestivi e sessuali.
Un cacciatore perfetto
Cosa mangia la libellula? Mosche, zanzare e invertebrati: tutto ciò che riesce ad afferrare durante il suo rapido e silenzioso volo. Particolare il suo modo di nutrirsi: cattura le prede con un movimento rapido (ed invisibile ad occhio nudo) della “maschera” una propaggine della sua bocca; questo sistema mandibolare, che le permette di dilaniare la preda prima di divorarla, sembra abbia ispirato i creatori del film di fantascienza “Alien”. Anche le ninfe, le loro larve acquatiche, sono voraci predatori e si nutrono principalmente di piccoli invertebrati, tra cui larve di zanzara, ma anche piccoli pesci e persino altre ninfe di libellula, che catturano tendendo loro degli agguati. Un’osservazione accurata ha permesso agli scienziati di stabilire che la libellula non si limita a reagire agli stimoli provenienti dalla preda, ma elabora modelli previsionali delle sue possibili reazioni all’attacco, rendendolo efficace nel 95% dei casi.
Mangiano le zanzare
Le libellule sono degli importanti predatori, che limitano le popolazioni di un gran numero di parassiti. Per esempio, si nutrono di moltissime specie di zanzare e di mosche, tanto che in alcuni progetti finanziati dall’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) per combattere la malaria, diffusa dalla zanzara Anopheles, gli esperti hanno chiesto a diverse popolazioni aborigene africane di mantenere in salute i corsi d’acqua e gli stagni, così da aumentare il numero delle libellule e limitare l’espansione della malattia.
Lo famo strano?
La fase di accoppiamento delle libellule è una delle più particolari e strane del mondo animale e non solo perché richiede una flessibilità e un’abilità acrobatica degna di un artista del Cirque du Soleil: il maschio trattiene la femmina con le zampe, afferrandola nella parte posteriore della testa, formando il cosiddetto tandem. Ma anche perché le femmine seguono una regola fondamentale per la scelta dello sperma con cui fecondare le uova: l’ultimo sarà il primo. Infatti le libellule, pur accoppiandosi con più maschi, per la riproduzione usano solo il seme dell’ultimo corteggiatore. Che per i maschi, in questo caso, significa che l’obiettivo finale della gara non sarà arrivare primi, ma ultimi. Particolarmente astute le femmine: per far desistere partner particolarmente focosi quanto indesiderati, si lasciano cadere al suolo simulando la propria morte, finché il pretendente non rinuncia.
Indicatori della salute degli ecosistemi
Le libellule sono considerate bioindicatori, ovvero organismi che riflettono la qualità dell’ambiente in cui vivono. La loro presenza in uno stagno, in un fiume o in una zona umida è segno di buona salute ecologica, poiché sono sensibili all’inquinamento e alla presenza di pesticidi. Dove prosperano le libellule, spesso prosperano anche altre forme di vita.
Un simbolo di trasformazione
Il simbolo della libellula è profondo e per questo risulta la scelta di molte persone come primo tatuaggio. Il significato più profondo che si può associare alla libellula è quello della metamorfosi, trasmessa dalla natura all’insetto che da larva in uno stagno si alza e in aria diventa altro da sé. Essa nasce nelle acque e se ne emancipa, terminando la propria vita in aria, un perfetto simbolismo dell’emersione da una fase emotiva infantile a una fase intuitiva più matura e libera.
Metafore della libellula
Tuttavia, ogni Paese associa alla libellula un significato diverso. Ad esempio: in Vietnam si racconta che il mormorio delle libellule raso fiume sia la voce in filigrana delle combattenti cadute in guerra. Per i nativi americani erano le anime dei defunti che si libravano nell’aria, per i Maya la libellula era il simbolo di Ixchel, divinità notturna legata alla medicina, signora lunare dell’arcobaleno, della creatività e della rinascita. Oltreoceano, in Australia, raffiguravano il potere di risvegliare dalle illusioni terrene, ma anche la pazzia dei cavalli quando vi si poggiavano sul muso e li pungevano (idea sbagliata, perché le libellule non hanno pungiglioni); in Italia, e in generale nel resto d’Europa, durante il Medioevo si pensava fossero inviate dal demonio tanto da guadagnarsi il soprannome “ago del diavolo”, a causa del loro addome lungo e sottile, assomigliante a un serpente.
In alcune tradizioni, il loro apparire è visto come un segno di fortuna e positività: in Giappone, i samurai portavano raffigurazioni di questi insetti sui propri elmi, poiché erano simbolo di vittoria sul nemico, chiarezza mentale, controllo, forza e coraggio; in Cina rappresentavano prosperità, fortuna e armonia.
Come abbiamo visto, la figura della libellula ispira storie interessanti ed evocative. Significati che intrecciano il simbolismo, la magia del modo animale e le culture che vedono nella natura uno specchio in cui rifletterci. Vale la pena di tenerlo a mente.





