"Sanzioni contro Israele. Stato genocida". "La Resistenza non si condanna". Queste sono alcune delle frasi impresse nei cartelli presenti alla manifestazione a Savona "Fermiamo tutte le guerre".
Il corteo con un'importante presenza di savonesi è partito in Piazza Mameli e si è diretto verso Piazza Sisto IV dove è stata svolta la veglia della pace convocata dal Vescovo della Diocesi di Savona-Noli Calogero Marino.
Dopo la raccolta solidale che ha visto il territorio savonese raccogliere oltre 20 tonnellate di generi alimentari in pochi giorni per il popolo palestinese, le associazioni e la CGIL che costituiscono il Tavolo della Pace Savonese hanno rilanciato l’impegno umanitario, invitando tutta la comunità a partecipare al corteo.
“Fermiamo tutte le guerre e fermiamo le barbarie in Palestina” chiedendo al governo italiano di schierarsi dalla parte della pace, della giustizia e del diritto internazionale, sostenendo l’azione della Global Sumud Flotilla, un’iniziativa nonviolenta che punta a rompere l’embargo e l’isolamento della popolazione palestinese. Sono invitati a partecipare cittadini e cittadine, lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, studenti e studentesse, il mondo associativo e i giornalisti, per chiedere insieme la fine di tutte le guerre e delle barbarie in corso in Palestina" dicono dal Tavolo della Pace savonese.
Il Tavolo della Pace chiede alle istituzioni e alla comunità internazionale di "porre fine a tutte le guerre, interrompere immediatamente la consegna di armi, raggiungere un cessate il fuoco, garantire l’ingresso immediato e illimitato degli aiuti umanitari, rilasciare tutti gli ostaggi e i prigionieri politici, riconoscere lo Stato di Palestina, porre fine all’occupazione, rafforzare la democrazia per costruire una pace duratura e dire no alle politiche europee di riarmo. Non possiamo rimanere in silenzio. Non possiamo permettere che ciò avvenga sotto i nostri occhi".
"Il tema della pace, che è dono di Dio e impegno responsabile di ciascuno, sarà il filo d’oro che unificherà le proposte formative diocesane di quest’anno, a partire dalla 'Scuola della Parola', ma l’urgenza dei tempi mi fa sentire in dovere di convocare una veglia per la pace" lo aveva annunciato il Vescovo Marino in una lettera diffusa durante le messe dello scorso fine settimana.
La veglia è stata organizzata dalla Caritas e dal Servizio Pastorale per i Problemi Sociali insieme a molte realtà associative.
"Proponiamo il digiuno serale come segno della nostra vicinanza a chi da troppo tempo è ridotto alla fame - avevano spiegato i promotori - Quanto non spenderemo nella cena sarà devoluto a sostegno delle attività della Caritas Italiana in Terra Santa". Il progetto può essere sostenuto anche mediante donazione sul conto corrente con IBAN IT92E030690960610000063000, intestato a Diocesi Savona-Noli Caritas Diocesana e con causale "Emergenza Terrasanta".
"I tempi sono difficili e il demone della guerra sembra invincibile ma quanti credono nel Dio della pace non cedono alla rassegnazione e accolgono con convinzione l'invito più volte espresso da papa Francesco a diventare tutti 'artigiani di pace' e ripreso da Leone XIV incontrando i vescovi italiani - aveva scritto ancora il vescovo - 'Auspico che ogni diocesi possa promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, progetti di accoglienza che trasformino la paura dell'altro in opportunità di incontro' - ha detto il 17 giugno - 'La pace non è un'utopia spirituale, è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione'".
In allegato il discorso integrale letto da Licia Cesarini, segretaria generale FLC Cgil in rappresentanza del Tavolo della Pace:
"Siamo qui questa sera come tavolo della pace savonese fatto da tante Associazioni , Comitati e dalla Cgil per dire con una sola voce: fermiamo la barbarie, fermiamo tutte le guerre.
A Gaza, in Ucraina , in Cisgiordania , Siria , Yemen , Sudan e in tante altre parti del Pianeta , siamo di fronte a una terza guerra mondiale a pezzi , la popolazione civile viene colpita senza pietà. Bambini, donne, lavoratori, operatori umanitari e giornalisti vengono uccisi. La fame viene usata come arma di guerra. Questo non è difesa, non è giustizia: è barbarie.
Savona ha già dato una risposta straordinaria di solidarietà, raccogliendo in pochissimi giorni oltre 20 tonnellate di cibo. Oggi rilanciamo il nostro impegno sostenendo la Global Sumud Flotilla, un’iniziativa nonviolenta per rompere l’embargo e l’isolamento del popolo palestinese.
Le minacce del ministro israeliano contro la Flotilla sono inaccettabili.
Questa missione è nonviolenta, nel pieno rispetto del diritto internazionale, e porta aiuti umanitari dove i governi hanno fallito.
L’unica illegalità sono i crimini del governo Netanyahu: bombe sui civili, fame usata come arma di guerra, il progetto di cancellare Gaza.
Chiediamo all’Unione Europea, ai governi europei e a quello italiano di proteggere le attiviste e gli attivisti. Noi siamo e saremo al fianco della Global Sumud Flotilla.
Chiediamo con forza al governo italiano e alla comunità internazionale:
cessate il fuoco immediato,
stop alla consegna di armi,
aiuti umanitari senza limiti,
riconoscere lo Stato di Palestina,
sospendere gli accordi con Israele finché durerà l’occupazione.
La pace, la giustizia e il diritto internazionale sono l’unica strada per costruire un futuro comune.
Per questo chiediamo di bloccare le politiche di riarmo europee.
Non restiamo in silenzio.
Facciamo sentire la nostra voce.
Fermiamo la barbarie. Fermiamo le guerre".














