Attualità - 19 settembre 2025, 20:14

Savona si mobilita per la Palestina: dal Brandale a piazza Sisto IV la città sfila per la pace (FOTO)

Dal segretario della Cgil il ricordo di migliaia di vittime, tra queste 250 giornalisti che documentavano quanto succede a Gaza

Un lungo corteo si è snodato per tutta via Paleocapa al grido di “Palestina libera”. Savona ha risposto, anche con tanti giovani, alla manifestazione organizzata dalla Cgil con il Tavolo per la pace, con il corteo partito da piazza del Brandale e arrivato poi in piazza Sisto IV, dove, dal balcone del Comune, sono state srotolate le bandiere della pace e della Palestina. Numerose anche le bandiere delle varie categorie della Cgil e dei “camalli” del porto, ricordati anche dal vescovo Marino per il loro rifiuto di sbarcare o imbarcare armi.

In piazza del Brandale hanno preso la parola le associazioni Amici di Cuba, No Riarm Europe e Aned. Il presidente dell’Associazione dei deportati, Simone Falco, ha collegato lo sciopero di oggi contro la guerra a quello del marzo del 1944.

Piazza Sisto è stata riservata agli interventi delle istituzioni. Il sindaco Russo, parlando dell’orrore di ciò che sta avvenendo in Palestina con il “massacro di donne, bambini e anziani”, ha detto che nessuna parola può essere sufficiente. “Ci sono momenti nei quali sembra impossibile parlare - ha detto Russo - nei quali la tragicità di quanto sta accadendo a Gaza rende difficile formare parole, che sono “troppo gelate per sciogliersi al sole”, nei quali nessun parola appare sufficiente a contenere l'orrore del massacro di bambini, anziani, donne e civili inermi, costretti alla fame e privi di cure, fino ad arrivare all'attuale occupazione. Ma se sembra impossibile “dire”, è altrettanto vero che il silenzio può apparire indifferenza, imbarazzo nel “dire”.

Impossibile, per il vescovo Marino, non associare quanto sta succedendo a Gaza all’immagine di Gesù che piange su Gerusalemme. “Davvero non si può essere indifferenti di fronte a quanto sta accadendo – ha detto il vescovo – bisogna schierarsi dalla parte delle vittime. Papa Francesco parlava di indifferenza globale e ci stiamo accorgendo dell’indifferenza delle istituzioni, ma chi è in questa piazza non è indifferente”.

Sono poi intervenuti Jacopo Marichisio per il Tavolo per la pace e l’associazione Liguria Palestina; a chiudere, il segretario della Camera del lavoro Andrea Pasa.

“Quella di oggi è una mobilitazione, uno sciopero, un corteo contro la guerra, contro tutte le guerre, contro il massacro di Gaza, contro la deportazione del popolo palestinese” ha detto Pasa.
“Se fossimo al loro posto, come ci comporteremmo? – ha proseguito – Quale forza ci resterebbe dopo circa due anni di massacri, oltre 70 mila morti; lavoratori, lavoratrici, anziani, donne e oltre 250 giornalisti, e addirittura migliaia di bambini trucidati e uccisi anche dalla fame, usata dal governo israeliano come strumento di morte”.

“Da pochi giorni, con l’occupazione via terra dell’esercito israeliano – ha aggiunto – la situazione è diventata ancora più drammatica, con il massacro e la deportazione del popolo palestinese. A Gaza non c’è una guerra, c’è il massacro di un popolo a cui viene negata l’acqua, il cibo, le cure, la casa, la terra! È questo il cuore del dramma che oggi si consuma nella Striscia. Non c’è simmetria, non c’è ‘conflitto tra due parti’. C’è un popolo intrappolato e un esercito invasore che avanza coi carri armati, cancellando la vita e il futuro di un popolo intero, metro dopo metro, ora dopo ora”.


 

Elena Romanato

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