Non è affatto positivo il quadro emerso nel pomeriggio odierno durante l’incontro all’Unione Industriali tra azienda e sindacati, dedicato alla situazione dello stabilimento dell’Italiana Coke. L’incontro è servito a fare chiarezza sulla situazione della cokeria di Bragno.
Dall’incontro è emerso che l’azienda si trova in una situazione di stress finanziario e che sarà necessario rinegoziare gli accordi con i fornitori. Inoltre, l’ingresso della Cina nel mercato europeo, con la vendita di coke a prezzi equivalenti a quelli del carbone, sta rendendo il mercato ancora più difficile.
Per affrontare questa criticità, l’impresa ha deciso di orientarsi verso il settore delle fonderie, pur trattandosi di un mercato molto piccolo e chiuso, valutando inoltre la possibilità di entrare nel mercato statunitense, dove alcuni competitor sembrano intenzionati a cedere quote. Se ciò dovesse concretizzarsi, rappresenterebbe un’opportunità positiva; in caso contrario, sarà necessario procedere a una riorganizzazione dello stabilimento, adeguando la produzione alla domanda: si produrrà solo ciò che si vende.
“La situazione non è buona – spiega Tino Amatiello, segretario della Filctem Cgil – Non si tratta di una crisi di mercato passeggera, ma di un problema più strutturale. Giovedì è prevista un’assemblea per spiegare ai lavoratori la situazione in maniera più chiara e dettagliata. Attualmente non abbiamo margini significativi di intervento per modificare la situazione”.





