A seguito della riunione di Priorato di giovedì 25 settembre nel corso della quale le sei confraternite coinvolte manifestavano l’intenzione di reiterare la Processione nel prossimo 2026, prescindendo “una tantum” dalla cadenza biennale, sono state convocate ieri, mercoledì 8 ottobre nell’oratorio del Cristo Risorto per girare la proposta, a tutte le componenti interessate alla manifestazione: i comandanti delle “casse”, i volontari operatori della Protezione Civile, gruppi musicali e bande, responsabili del Servizio d’Ordine e della Sicurezza.
La loro risposta positiva ufficializza l’annuncio che, tempo permettendo, la prossima Processione dei Misteri del Venerdì Santo si svolgerà il 3 aprile 2026.
La raccolta, che come da tradizione viene effettuata ad ogni Processione, è stata consegnata in parte alla Croce Bianca, finalizzata allo svolgimento di un corso sul corretto utilizzo dei defibrillatori, ed in parte destinata alla colletta per la Terra Santa, che viene svolta il Venerdì Santo in favore delle opere e delle necessità della Terra Santa, una delle raccolte obbligatorie insieme all’Obolo di San Pietro del 29 giugno e alla Giornata missionaria mondiale.
Dopo il rinvio quest'anno a causa della pioggia deciso dal Priorato generale, il Priore della Confraternita del Cristo Risorto Roberto Bertola aveva aperto alla possibilità di poter far uscire le storiche casse lignee nel 2026 auspicando di trovare una quadra insieme a tutti i confratelli.
"A settembre riunirò il Priorato per fare il bilancio di tutto ciò che abbiamo fatto e valuterò se esiste la possibilità di non rimandare la decisione al prossimo Priorato, ma di svolgere la processione l'anno prossimo, se saremo tutti d'accordo. È una proposta fatta a caldo, in un momento di grande dispiacere per non essere potuti uscire questa sera" aveva dichiarato a caldo Bertola lo scorso 18 aprile.
Una decisione ponderata, quella del rinvio, che però aveva acceso gli animi tra gli organizzatori, divisi tra chi era propenso a confermare l’evento e chi invece non voleva rischiare. Alla fine, aveva prevalso la scelta di evitare che le casse potessero bagnarsi e rovinarsi.








