Una provincia ritenuta sempre meno attrattiva, che negli ultimi 15 anni ha perso 20.916 abitanti, oltre il 7% della popolazione, passata da 287.906 nel 2010 a 266.990 a fine luglio 2025, in base ai dati Istat elaborati dall’Ufficio economico di Cgil Liguria.
Un calo demografico preoccupante, che vede allontanarsi dal territorio le persone in età lavorativa, mentre la provincia invecchia con tutte le ripercussioni a livello sociale ed economico, con ricadute sul sistema pensionistico, scolastico e soprattutto sui servizi sanitari e sulla presa in carico di pazienti spesso affetti da patologie croniche tipiche dell’invecchiamento.
“Un dato estremamente allarmante – spiega il segretario della Camera del Lavoro Andrea Pasa – è quello relativo a chi lascia la nostra provincia. L’80% di chi se ne va ha tra i 29 e i 40 anni, persone in età da lavoro, e di questi circa l’80% lascia il territorio nazionale”.
Diverse le cause del calo demografico, di carattere sociale ed economico, che vanno dalla difficoltà di accesso ai servizi, o alla loro carenza, a stipendi che non sarebbero al passo con un tasso d’inflazione galoppante.
“Come detto più volte è un problema di qualità dell’occupazione – prosegue Pasa – con il 40% dei lavoratori stagionali, il 47% part-time e un’altissima percentuale di precariato. Un altro dato preoccupante, sul quale la politica dovrebbe interrogarsi, è quel 40% di persone che, vinto un concorso pubblico, rinunciano al posto, chi subito e chi dopo poco, perché non trovano servizi adeguati”.
I servizi riguardano i collegamenti infrastrutturali e il trasporto pubblico, sia su gomma sia su rotaia, oltre ai servizi sanitari ritenuti insoddisfacenti. Poi c’è il problema degli alloggi, sempre più difficili da trovare sia a Savona città sia nelle località costiere, dove il turismo spinge i proprietari ad adibire gli appartamenti a case vacanza. “E chi magari trova casa nell’entroterra – spiega Pasa – si ritrova a fare il pendolare su strade o ferrovie totalmente inadeguate”.
Sugli affitti incide anche pesantemente il calo del potere d’acquisto. “Da che mondo è mondo – afferma il segretario provinciale del sindacato – si è sempre detto che la casa dovesse incidere per un terzo sullo stipendio, ma non è più così. Come Sunia o Federconsumatori ci confrontiamo quotidianamente con il problema casa e con persone che a Savona si vedono chiedere anche 800-900 euro di affitto con uno stipendio da 1.200-1.300 euro”.
Per il futuro le previsioni non sono affatto rosee: l’Istat stima che entro il 2050 l’intera regione avrà perso 200.000 abitanti. “È come se tre città come Savona, Imperia e La Spezia – conclude Pasa – restassero senza abitanti”.





