"Per noi, Settimio, il coach, il 'baffo', è stato il punto di riferimento della nostra adolescenza e gioventù. Non solo per gli allenamenti di basket ma, soprattutto, per gli schemi all’avanguardia, proprio perché era nello staff della Nazionale Femminile Italiana. Una persona onesta, esigente e generosa".
Così un gruppo di ex giocatori ricorda Settimio Pagnini a dieci anni dalla scomparsa; l’anniversario sarà celebrato domenica 19 ottobre 2025 con una messa nella chiesa di San Pietro in via Untoria a Savona.
Nato a Savona l’11 gennaio 1921, Pagnini è stato una delle figure più significative della storia cittadina: alpino, partigiano, dirigente pubblico, educatore e padre della pallacanestro savonese.
Un uomo che ha dedicato la sua vita alla libertà, allo sport e ai giovani, incarnando lo spirito più autentico della Savona del dopoguerra: solidale, entusiasta e coraggiosa. Ufficiale degli Alpini della Divisione Cuneense, prese parte alle campagne di Croazia e Slovenia, ottenendo tre Croci al Merito di Guerra. Dopo l’8 settembre 1943, entrò nella Resistenza savonese e partecipò alla Liberazione come partigiano “Ange”, vicecomandante della Divisione Gramsci.
Finita la guerra, intraprese una lunga carriera pubblica come segretario generale dell’Ente Comunale di Assistenza, dove promosse asili, mense e iniziative sociali per i più bisognosi. Lo sport fu la sua vocazione naturale: nel 1946 fondò la Cestistica Savonese, dando vita a una delle più importanti realtà sportive della città.
Da allenatore e dirigente portò il basket savonese fino alla Serie A femminile, poi fu nello staff delle Nazionali, conquistando il bronzo agli Europei di Cagliari nel 1974. Per la sua straordinaria carriera ricevette la Stella d’Oro al Merito Sportivo del CONI e il Premio Reverberi.
Negli ultimi anni fondò la Scuola Basket Team ’98 Savona, continuando ad allenare fino a oltre 90 anni. Oggi il Palazzetto di di corso Tardy e Benech porta il suo nome.






