Sanità - 16 ottobre 2025, 11:45

Sanità, 68 milioni contro la "fuga dei pazienti" in altre regioni: dall'incremento dell'attività chirurgica al monitoraggio, passando per obiettivi produzione

Nel piano prevista un'iniziale spesa di 24 milioni di euro nel 2025, quasi raddoppiata nel 2026. Nicolò: "Ridurre le liste d’attesa e garantire cure di qualità sempre più accessibili ai cittadini"

Sanità, 68 milioni contro la "fuga dei pazienti" in altre regioni: dall'incremento dell'attività chirurgica al monitoraggio, passando per obiettivi produzione

Sono 68 i milioni di euro stanziati dalla Regione Liguria per aumentare l’offerta di prestazioni sanitarie per contrastare il fenomeno che porta molti liguri a spostarsi in altre regioni per ricevere cure e prestazioni sanitarie. Un disagio per i pazienti e per le loro famiglie, oltre che un conseguente aggravio economico per il Servizio sanitario regionale.

I dati sulla mobilità sanitaria ligure indicano infatti un saldo negativo che ammonta a circa 79 milioni: la mobilità passiva ospedaliera è pari a 158 milioni, dove le voci principali aree di fuga sono rappresentate da ortopedia (44%), cardiologia (12,8%) e malattie del sistema nervoso (8 %). La mobilità attiva, che si riferisce ai cittadini che si recano nella nostra regione per ricevere prestazioni sanitarie, è invece pari a 78,5 milioni e registra tre aree a maggiore attrattività: quella ortopedica (18%), cardiologica (14,9%) e neurologia (13,1%).

In alcuni casi questo è riconducibile a cause o situazioni derivanti da esigenze specifiche del cittadino (ad esempio motivi di studio, lavoro o prossimità del luogo di cura) in altri, il fenomeno può essere ridotto attraverso interventi di sistema e un miglioramento dell’offerta regionale.

Il Piano approvato, previsto nella delibera di Giunta, ha il "duplice obiettivo di aumentare l’offerta di prestazioni in Liguria e migliorare l’attrattività delle strutture sanitarie regionali, così da garantire cure di qualità senza costringere i cittadini a rivolgersi altrove", spiegano dalla Regione nella nota. 

Per attuare il piano di miglioramento, sono previste diverse azioni chiave. Saranno stanziati investimenti dedicati che supereranno i 24 milioni di euro nel 2025, per poi aumentare a oltre 44 milioni di euro all'anno a partire dal 2026. Si prevede un significativo incremento dell'attività chirurgica, concentrandosi in particolare sui settori di ortopedia, cardiologia e cardiochirurgia. Questo incremento avverrà sia nelle strutture pubbliche sia in quelle private accreditate, tenendo conto che queste ultime attualmente erogano solo circa il 6,7% delle prestazioni ospedaliere complessive. Il piano richiede il coinvolgimento di tutte le aziende ospedaliere e delle ASL, le quali dovranno raggiungere specifici obiettivi di produzione aggiuntiva per soddisfare in misura maggiore il fabbisogno di cura dei cittadini liguri. Infine, è stabilito un monitoraggio costante dell'andamento del Piano tramite verifiche periodiche sui volumi di attività erogati, garantendo così trasparenza e la capacità di intervenire tempestivamente in caso di criticità.

«Con questo provvedimento la Regione Liguria punta a ridurre le liste d’attesa e a garantire cure di qualità sempre più accessibili ai cittadini - sottolinea l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò –. Ridurre la mobilità passiva significa permettere ai pazienti di curarsi vicino a casa, senza spostamenti gravosi e, al tempo stesso, valorizzare le professionalità e le strutture liguri, rafforzando la fiducia nel nostro Sistema sanitario. Il Piano rappresenta uno sforzo economico e organizzativo importante che prevede il potenziamento dell’attività nelle strutture pubbliche, insieme a una riorganizzazione delle liste d’attesa e a una presa in carico più proattiva dei pazienti. Inoltre, il coinvolgimento delle strutture private accreditate non comporta un esborso per i cittadini in quanto, le stesse, lavorano in nome e per conto del nostro Sistema sanitario e possono offrire anche prestazioni ad alta complessità. L’obiettivo è costruire un sistema più vicino ai cittadini, efficiente e capace di rispondere in tempi rapidi ai bisogni di salute».

«Questo provvedimento nasce da un’analisi puntuale della mobilità sanitaria interregionale - spiega Paolo Bordon, direttore generale di Area Salute e Servizi Sociali - dalla quale emerge, tra l’altro, che la Liguria ha un indice di vecchiaia tra i più alti in Italia: un dato che si traduce in una domanda molto elevata di prestazioni sanitarie, destinata a crescere con l’invecchiamento costante della popolazione. A questo si aggiunge un tasso di occupazione molto alto nei reparti di ortopedia, che nelle strutture pubbliche liguri raggiunge in media l’85% e la carenza del numero di anestesisti dedicati all’attività operatoria, diminuiti del 15% negli ultimi cinque anni. Un ulteriore elemento che è emerso è rappresentato dal fatto che il privato accreditato in Liguria eroga solo il 6,7% delle prestazioni ospedaliere, una quota molto inferiore rispetto ad altre regioni che riescono così a trattenere più pazienti sul proprio territorio. Anche per questo, il Piano prevede, tra le azioni, la proroga degli accordi bilaterali già esistenti con Emilia-Romagna e Toscana e la stipula di nuove intese con Lombardia e Piemonte, così da rafforzare la cooperazione con le regioni confinanti e ridurre il ricorso a mobilità sanitaria non programmata».

Redazione

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