Sono stati formalmente depositati in questi giorni presso il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria i ricorsi per l’annullamento del provvedimento dell’8 agosto scorso, con il quale la Regione Liguria aveva espresso “parere favorevole gravato” riguardo alla Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) dell’impianto eolico industriale Bric Surite. Il progetto prevede, allo stato attuale, l’installazione di cinque aerogeneratori alti 186 metri, di cui due nel territorio del Comune di Altare e tre in quello di Cairo Montenotte, con il coinvolgimento del Comune di Mallare per quanto riguarda le opere di connessione alla rete elettrica nazionale.
Come si legge nella nota diffusa dal Comitato Bric Surite, da sempre in prima linea contro la realizzazione dell’impianto, i ricorsi presentati sono tre: "Il primo è quello congiunto dei Comuni di Altare, Mallare e Cairo Montenotte: un documento di 69 pagine che riporta otto presunte violazioni di diritto. Il secondo è il ricorso dei privati cittadini, composto da 35 pagine e contenente nove violazioni. Il terzo, invece, è stato presentato dal proponente dell’impianto eolico industriale Piccapietre, previsto nel territorio di Cairo Montenotte ma con impatto paesaggistico diretto su Altare; questo documento si compone di 34 pagine e contiene il rilievo di sei violazioni".
"Fin dall’inizio – spiega il Comitato – abbiamo evidenziato come i due progetti, Bric Surite e Piccapietre, risultino sostanzialmente sovrapposti sulla stessa area territoriale e quindi reciprocamente incompatibili. Stupisce che la Regione non abbia rilevato questa evidente interferenza, nonostante le nostre osservazioni e quelle dei Comuni coinvolti".
In attesa dell’esito dei ricorsi, la procedura di autorizzazione amministrativa è ora in capo alla valutazione della Provincia di Savona. Per questo motivo il Comitato ha chiesto al Presidente della Provincia e al Comune di Altare un incontro congiunto per valutare la situazione e riflettere sulle strategie di opposizione alla "pioggia abnorme e quasi quotidiana di progetti eolici" che interessano la Val Bormida e il territorio savonese.
Nel frattempo, il Comitato ha trasmesso alla Provincia le 1.500 firme contrarie ai nuovi progetti eolici sul territorio di Altare, raccolte durante la petizione popolare dello scorso febbraio–marzo 2025. Alla stessa Provincia sono state inviate anche le numerose osservazioni dei cittadini, promosse dal Comitato e non prese ufficialmente in considerazione dalla Regione. "La questione dei termini per presentare le osservazioni – sottolinea il Comitato – è al centro di diverse contestazioni contenute nei ricorsi al T.A.R.".
Il Comitato ribadisce la propria missione di sensibilizzazione e di confronto con enti pubblici, soggetti interessati e altri comitati, con l’obiettivo di "fermare una proliferazione eolica ritenuta incontrollata, che potrebbe trasformare in breve tempo l’intera provincia in una selva di pale eoliche".
"Nel caso di Altare – si legge ancora nella nota – la compresenza, anche solo parziale, dei progetti eolici industriali Bric Surite e Piccapietre ci priverebbe dell’ultima piccola porzione di territorio libera da insediamenti industriali".
Intanto, nei giorni scorsi, il gruppo ha dato il benvenuto ufficiale a un nuovo comitato di Pontinvrea, con cui lavora già da tempo in stretta sinergia. In relazione a questa intesa, il Comitato ha commentato la recente bocciatura da parte della Provincia del progetto eolico Bric dell’Eremita, che prevedeva l’installazione di sei aerogeneratori tra Cairo Montenotte e Pontinvrea. "La sottostazione elettrica oggetto della bocciatura – precisa il Comitato – è la stessa alla quale avrebbe dovuto allacciarsi l’impianto Bric Surite, secondo il progetto originale già valutato in sede regionale".





