"La gestione delle grandi opere infrastrutturali e delle relative “opere di compensazione” spesso genera più interrogativi che certezze. Mentre i politici promettono interventi risolutivi per centinaia di milioni di euro, un’analisi più attenta delle normative rivela una realtà ben diversa e, a tratti, deludente per i territori coinvolti".
Ad affermarlo è il Comitato Territoriale, che prosegue: "La normativa prevede che solo il 2% del costo totale di un’opera sia destinato a espropri e rincari dei materiali, per un totale di circa 52 milioni di euro in questo caso specifico. Il restante dovrebbe, in teoria, essere a disposizione dei Comuni. Tuttavia, l’esperienza storica insegna che questi fondi spesso non arrivano mai a destinazione, lasciando i territori con l’amaro in bocca e senza le promesse compensazioni".
"Il 23 dicembre 2021, i Comuni avevano espresso parere favorevole all’accordo di programma per il progetto di spostamento a monte, nonostante il progetto fosse ancora incompleto. Unica eccezione è stata il Comune di Pietra Ligure, che ha saggiamente posticipato la sua pronuncia alla visione del progetto definitivo. Oggi la situazione è cambiata: il Comune di Pietra Ligure si dichiara contrario all’opera nella sua forma attuale e anche Finale Ligure ha espresso un parere condizionato a specifiche richieste. Queste posizioni rafforzano la dichiarazione del viceministro Rizzi: 'Se non c’è la condivisione del territorio, l’opera non si fa'".
"Un’altra imprecisione spesso citata riguarda la lunghezza delle gallerie, erroneamente quantificate in 25 km. La realtà dei fatti, basata sui dati tecnici, è ben diversa: saranno costruite gallerie a doppio binario per 779 metri e gallerie affiancate con un solo binario per 48,28 km. Ciò significa che la lunghezza totale delle gallerie supera i 49 km, un dato significativamente superiore a quanto dichiarato".
"La narrazione del “collo di bottiglia” attribuita all’attuale linea è, in realtà, una conseguenza dello smantellamento dei binari di incrocio e precedenza che erano presenti nelle varie stazioni e che, negli anni ’90, permettevano di risparmiare circa dieci minuti, oltre a consentire la circolazione di un numero maggiore di treni".
"È fondamentale ricordare che domani, 7 novembre, scadono i termini per le osservazioni relative agli espropri. Il Comitato Territoriale - conclude - denuncia con forza il comportamento delle amministrazioni, accusandole di una grave mancanza di trasparenza nella divulgazione del progetto e nella comunicazione ai cittadini direttamente coinvolti negli espropri".





