Lo scorso 5 novembre il gruppo di minoranza “Borgio Verezzi x Tutti” aveva chiesto chiarimenti al sindaco Renato Dacquino sulle eventuali osservazioni presentate in occasione dell'incontro presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Roma riguardante il progetto di raddoppio ferroviario tra Finale Ligure e Andora, sulla posizione assunta dal primo cittadino in merito al progetto e sulla volontà di informare la cittadinanza in merito.
Lo stesso Dacquino è intervenuto sul tema prendendo spunto da una citazione proprio della minoranza: "I cittadini parlano da decenni dello spostamento a monte della ferrovia come di una chimera - avevano osservato dall'opposizione - ora il miraggio sembra farsi più reale". "Vero - sottolinea il primo cittadino - Infatti già 50 anni fa proprio dal Comune di Borgio Verezzi, con alcuni comuni della zona, iniziò un percorso responsabile di sensibilizzazione e di proposta per spostare a monte la ferrovia, l'essenza di quell'inizio si trova in un immagine (allegata in fondo all'articolo ndr)".
"Il percorso fatto in tutti questi anni è stato sicuramente complesso - continua Dacquino - Attualmente l'essenziale, emerso nella riunione a Roma del 22 ottobre 2025 con il viceministro Rixi, i dirigenti di RFI, gli esponenti delle categorie interessate e i sindaci dei territori, è: l'importanza strategica della linea verso Francia e Spagna; la volontà e l'importanza della realizzazione (in collaborazione con le varie realtà e con alta attenzione alle specifiche esigenze dei territori); la strategia e gli accordi a livello europeo; l'impossibilità di realizzare il raddoppio in sotterranea sotto l'attuale percorso perché comporterebbe numerose criticità e complessità con conseguenti sospensioni del traffico ferroviario; l'orientamento a velocizzare le tempistiche con il finanziamento inserito il prossimo anno nella finanziaria per il 2027".
"Il nostro messaggio è stato, come nei precedenti incontri evidenziato a RFI - prosegue il sindaco - accordo per l'opera attesa da 50 anni (opera che interesserà il territorio del nostro comune solo in galleria sotterranea -asse Finale, Verezzi, Tovo - e solo per una porzione sotteranea limitata del territorio comunale a pochi metri sul livello del mare); evidenziazione dell'importanza della minimizzazione dei disagi e degli impatti dei lavori; considerazione dell'impatto su grotte e acque in generale già evidenziato e da evitare assolutamente (NB Arpal presidia questi aspetti); necessità di favorire i collegamenti ad hoc, facilitando al massimo l'accessibilità ai treni; recupero aree dismesse (in logica strategica per la ciclovia tirrenica, a livello locale aree verdi, parcheggi, stazione, ecc...). È stata inoltre suggerita l'opportunità di ripercorrere l'idea, per ridurre il traffico pesante nel nostro territorio, di utilizzare per i mezzi durante i lavori la vecchia uscita da autostrada (argomento già espresso che non riscuote interesse da parte di Autostrade)".
"Con nota del 4 novembre 2025 abbiamo inviato a RFI la nostra comunicazione ufficiale, in sintesi - spiega ancora Dacquino - la valutazione è stata, nel complesso, favorevole all'opera riconoscendo l’elevata rilevanza strategica dell’intervento, atteso da decenni, ma esprimendo osservazioni da recepire in sede di progettazione esecutiva e nella definizione dei piani di cantierizzazione".
Le osservazioni del Comune di Borgio Verezzi hanno riguardato i seguenti aspetti: gestione della viabilità di cantiere e del transito dei mezzi pesanti, tutela del sistema idrogeologico e delle acque sotterranee, mitigazioni ambientali e recupero delle aree dismesse, accessibilità ai servizi ferroviari.
"È stato richiesto di individuare preventivamente i percorsi di accesso e uscita dal territorio comunale per i mezzi d’opera, al fine di minimizzare interferenze con la viabilità locale e garantire la sicurezza e la tutela della vivibilità del centro abitato - ha ribadito il primo cittadino - Sono state indicate le strade che presentano limitazioni quali via Matteotti e le caratteristiche proprie di via Valle; si è chiesto di valutare accuratamente in fase di progettazione esecutiva le caratteristiche della viabilità comunale e soluzioni alternative all’accesso al futuro viadotto sul Bottassano, nel territorio di Tovo San Giacomo; di valutare il possibile utilizzo o ripristino di precedenti accessi autostradali o viabilità di servizio esistente, qualora utile a ridurre l’impatto sul tessuto urbano".
"Data la presenza di importanti fenomeni carsici e cavità naturali si è richiesto un accurato sistema di monitoraggio ambientale in fase di esecuzione dei lavori, finalizzato alla prevenzione di possibili alterazioni dell’equilibrio idrogeologico e del regime delle acque sotterranee - ha dichiarato quindi Dacquino - In particolare di un sistema di monitoraggio continuo nelle aree sensibili delle borgate di Verezzi e il monitoraggio geotecnico e idrogeologico in corso d’opera e post opera del sistema idrico superficiale del Bottassano, già soggetto a valle ad esondazione, del sistema sotterraneo e di falda (Grotte comprese), con l’individuazione di risorse economiche dedicate all’attuazione e al mantenimento di tali monitoraggi, anche successivamente alla conclusione dei lavori, fino alla completa stabilizzazione del sistema idrogeologico".
"È indispensabile che la progettazione esecutiva dello spostamento a monte della ferrovia segua parallelamente la progettazione delle aree di prossima dismissione privilegiando usi pubblici e collettivi, aree verdi, parcheggi e spazi di interscambio modale per scongiurare il rischio di eventuali situazioni di degrado temporaneo nel lasso di tempo tra la dismissione delle infrastrutture-manufatti e la nuova progettualità sui vecchi sedimi e tracciati. Si sottolinea l’importanza di garantire, anche in fase transitoria, adeguati collegamenti ai nuovi impianti ferroviari (Pietra Ligure) e potenziando quelli verso la stazione di Finale Ligure, in modo da assicurare la piena fruibilità del servizio per la cittadinanza e per tutti gli utenti" ha concluso il sindaco di Borgio Verezzi.






