Prosegue il processo che vede a giudizio l’ex parlamentare del Pd e attuale presidente di Sat Massimo Zunino e Flavio Raimondo, ex direttore generale di EcoSavona e amministratore unico di Green Up (ora Haiki Mines) con le accuse rispettivamente di presunte emissioni di fatture per operazioni inesistenti e presunta tentata estorsione.
Nella mattinata di ieri davanti al Collegio del Tribunale di Savona dopo che le telefonate intercettate erano state trascritte dal perito Alberto Tarricone, il Comandante della tenenza della Guardia di Finanza di Cairo Montenotte, il Luogotenente Giuseppe Cirillo ha illustrato tutte le attività di indagine svolte negli anni scorsi con le verifiche fiscali effettuate rispondendo alle domande del Pm Massimiliano Bolla.
Le indagini svolte dalla guardia di finanza avrebbero notato che Zunino, difeso dall'avvocato Franco Aglietto. imputato come rappresentante legale della Nenets Srl (società di comunicazione, indagini di mercato e marketing), avrebbe emesso fatture false tra il 2016 e il 2020 alle società gestite da Raimondo, EcoSavona, Waste Italia e Green Up per alcune operazioni inesistenti.
Raimondo, difeso dai legali Sciretti e Sisto, per procurare a Zunino "un ingiusto profitto", avrebbe pagato le fatture, come era stato specificato dalla Procura appropriandosi di somme ai danni di EcoSavona, Waste Italia e Green Up.
Claudio Busca, difeso dagli avvocati Amedeo Caratti e Massimo Badella, ex presidente di Fg Riciclaggi, che si era costituito come parte civile, aveva invece accusato Raimondo di tentata estorsione presentando una sorta di "memoriale".
Le indagini comunque come specificato dal Luogotenente Cirillo erano scattate su una verifica sulla Eco Coop, una società cooperativa con sede a Cairo dove aveva la sede Fg Riciclaggi. Tra un riscontro con le banche dati sarebbe emerso che Eco Coop aveva debiti per 400mila euro e nel prosieguo dell'attività ispettiva era emerso che la cooperativa era un'articolazione di Fg Riciclaggi e che il contratto stipulato tra le stesso non fosse lecito. Con le fatture emesse da Eco Coop e utilizzate da Fg Riciclaggi che erano state effettuate per operazioni inesistenti. Da lì la decisione di aprire un procedimento penale con le fiamme gialle che avevano richiesto indagini tecniche ambientali negli uffici dell'ex amministratore delegato di Fg Claudio Busca e il consulente Narciso Cova. A seguito poi di una successiva annotazione erano state chieste le misure cautelari poi date a Busca e Cova in carcere e ad altri soggetti ai domiciliari.
Nelle trascrizioni telefoniche del 2017, come specificato dal Comandante Cirillo, due sarebbero stati gli specifici episodi d'estorsione di Raimondo ai danni di Busca.
Busca più di una volta si era sfogato nei confronti di altri soggetti (con il consulente Cova e la figlia Claudia Busca.ndr) dicendo che Raimondo non gli permetteva di scaricare nella discarica di Bossarino e Boscaccio e aumentava le tariffe nonostante avesse dato dei soldi allo stesso per risolvere dei problemi. "Mi ha obbligato a dare soldi per scaricare. Vado in Procura e dai giornalisti e racconto tutto" aveva detto in una delle chiamate intercettate Busca riferendosi a Raimondo.
In seguito sono state lette le conversazioni tra Flavio Raimondo e Massimo Zunino. Nell'ambito delle indagini ispettive la guardia di finanza avrebbe appurato che la società Nenets avrebbe emesso fatture importanti nei confronti di società (Waste Italia, EcoSavona e Green Up) che facevano riferimento a Raimondo.





