“L’Unità Spinale di Pietra Ligure è un’eccellenza del sistema sanitario ligure, ma le associazioni dei pazienti ne stanno denunciando il progressivo smantellamento, sia sotto il profilo occupazionale sia sul piano materiale. Chiediamo alla Regione di confermare la permanenza e la piena operatività di questo reparto strategico”
Il consigliere regionale Jan Casella (AVS), Marco Brescia, co-portavoce provinciale di Europa Verde, Luigi Lanza, segretario provinciale di Sinistra Italiana, mettono in guardia dal rischio di ridimensionamento per l’Unità Spinale Unipolare del Santa Corona, denunciato dall’associazione Paratetraplegici Liguria. Casella ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale per chiedere come si intenda rafforzare l’organico e le dotazioni del reparto, superando le difficoltà attuali.
“C’è stato un impoverimento del reparto sotto il profilo professionale, con la mancata sostituzione di alcuni medici che hanno lasciato l’Unità spinale negli ultimi anni, e sotto il profilo materiale, tra cui la chiusura della piscina riabilitativa dell’Unità Spinale Unipolare, considerata una struttura essenziale nel percorso riabilitativo del paziente. La difesa e il potenziamento dell’Unità Spinale Unipolare di Pietra Ligure rappresentano sia un giusto riconoscimento ai diritti dei pazienti sia un investimento economico per il sistema sanitario ligure, perché la sua chiusura si trasformerebbe in un costo inquantificabile per la Regione, costretta a rimborsare il costo degli stessi trattamenti che i pazienti sarebbero costretti a fare altrove”, sottolineano Brescia, Casella e Lanza.
“L’Unità Spinale Unipolare di Pietra Ligure costituisce un polo di attrazione per pazienti provenienti da altre regioni. Attiva dal 1999, è un’eccellenza del sistema sanitario ligure, grazie alla sua équipe multidisciplinare formata da medici, infermieri, fisioterapisti e altri professionisti sanitari ad alta specializzazione e di grande esperienza, e grazie alla sua struttura stessa, concepita in unico polo dedicato per poter fornire percorsi di cure riabilitative e assistenziali a 360 gradi per i pazienti. Percorsi che ricordiamo essere molto lunghi e delicati e che accompagnano la persona prima fuori dal letto e dalla camera di degenza, poi fuori dall’Unità Spinale stessa, restituendola alla vita quotidiana e all’affetto dei propri cari. La sua attività, se adeguatamente sostenuta ha, inoltre, un'importante valenza in termini economici e occupazionali perché può attrarre pazienti anche non liguri. La Regione ha il dovere di difendere questa struttura che si occupa dei pazienti con una professionalità, un’esperienza e una dedizione uniche nel panorama nazionale”, dichiarano i rappresentanti di AVS.





