Attualità - 16 novembre 2025, 08:30

Concessioni demaniali, nuovo ricorso dell’AGCM contro il Comune di Borghetto S. Spirito: è il quarto

Il sindaco Canepa: "Record inarrivabile: fino ad oggi abbiamo applicato la normativa nazionale e ci ritroviamo in questa situazione kafkiana"

Concessioni demaniali, nuovo ricorso dell’AGCM contro il Comune di Borghetto S. Spirito: è il quarto

In attesa della sentenza sul terzo ricorso dell’AGCM, il Comune di Borghetto Santo Spirito ha ricevuto la notifica di una quarta impugnazione da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ancora una volta legata al futuro delle concessioni demaniali.

"Siamo senza ombra di dubbio il Comune italiano più vessato dell’AGCM - commenta il sindaco Giancarlo Canepaabbiamo ricevuto da loro in questi anni ben due diffide e ben quattro ricorsi. Mi risulta che ci sia qualche Comune italiano, pochissimi, che hanno ricevuto due ricorsi, ma quattro è veramente un record inarrivabile".

Il primo fronte di scontro riguardava la proroga delle concessioni dal 2023 al 2024: "Prima ci avevano diffidato e poi impugnato al Tar la proroga delle concessioni dal 2023 al 2024 - spiega il primo cittadino - al Tar avevamo vinto noi. Dopodiché avevano fatto ricorso al Consiglio di Stato per la stessa proroga, già discussa e tra pochi giorni dovrebbe uscire la sentenza". Successivamente è arrivata un’ulteriore diffida sull’applicazione della normativa nazionale che differisce i termini delle concessioni al 2027, un tema che deve ancora essere trattato davanti al Tar.

"La cosa ancora di più assurda ed eclatante - osserva ancora Canepa - è che noi ad agosto abbiamo fatto una delibera di Giunta in cui ci impegnavamo a far partire le gare entro il 31 dicembre di quest’anno, cosa che assolutamente faremo e partiremo indicativamente nella prima decade di dicembre, e hanno impugnato pure quella". Una decisione che ha colto di sorpresa l’amministrazione, anche perché, spiega il sindaco, "qualche giorno prima ci avevano mandato una comunicazione nella quale sostanzialmente ci suggerivano – sapendo che eravamo in procinto di fare le gare – di seguire determinate indicazioni fornite da loro. Una lettera bonaria che lasciava ben sperare sulla mancanza di ulteriori atti e invece così non è stato".

Sul motivo di tanta insistenza da parte dell’Autorità, Canepa non ha certezze ma una sua idea: "Il perché siamo così sotto la lente di ingrandimento non lo saprei dire, ho pensato che essendo stati i primi in Italia a vincere un ricorso nei loro confronti, forse questa cosa li ha un po' indispettiti e quindi di conseguenza hanno pensato di impugnare tutti gli atti che abbiamo fatto, pure quello in cui dicevamo che avremmo fatto le gare".

Il Comune, intanto, prosegue nel percorso già avviato. "Noi fino ad oggi abbiamo applicato la normativa nazionale, non avremmo potuto fare diversamente, e ci ritroviamo in questa situazione kafkiana. A dicembre procederemo con le gare, in questi giorni stiamo definendo tutti i parametri, peraltro abbiamo già dato incarico per la revisione del Pud e abbiamo anche contattato l'ordine nazionale dei commercialisti che avrebbe dovuto indicarci cinque nomi da fornire ai balneari affinché potessero fare le perizie asseverate per stabilire gli indennizzi. Di questi cinque nomi sorteggiati dall'ordine nazionale, solo due hanno dato la loro adesione. Abbiamo comunicato i loro nomi ai balneari e chi di loro riterrà di avere diritto ad indennizzi ha tempo 30 giorni per comunicarcelo. Scaduto questo termine, procederemo con la messa a bando delle concessioni demaniali".

Canepa conclude denunciando il paradosso che il Comune si trova a vivere: "Da sempre stiamo bene operando, faremo partire le gare con congruo anticipo rispetto al 2027, ma nonostante questo siamo sotto attacco dell’AGCM. Applichiamo una legge dello Stato e un'autorità che fa parte dell'apparato statale, con soldi pubblici, ci impugna i nostri atti. Noi a nostra volta dobbiamo difenderci e quindi c'è uno sperpero di denaro pubblico incredibile e non giustificato".

Roberto Vassallo

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