Una mobilitazione nata per "contrastare la politica economica dell’esecutivo, rivendicare aumenti delle pensioni in linea con il reale costo della vita, l’ampliamento della 14ª mensilità e un sistema fiscale più giusto per i pensionati, che pagano più tasse rispetto agli altri cittadini e alle rendite finanziarie".
Questa mattina davanti alla sede della Prefettura il Sindacato Pensionato Italiani (SPI) della Cgil ha organizzato un presidio, con i sindacati che sono atati ricevuti dal Prefetto di Savona per illustrare le ragioni dell’iniziativa.
"In una manovra di bilancio totalmente priva di un’idea di sviluppo economico, industriale e sociale del Paese, le misure necessarie a salvaguardare le condizioni delle pensionate e dei pensionati sono, ancora una volta, largamente insufficienti - dicono dallo Spi di Savona - Infatti, mentre si decide di investire pesantemente in armi, vincolando in tale direzione le scelte finanziarie dei prossimi anni, mancano le risposte adeguate a garantire diritti elementari e universali messi in discussione, come quelli relativi alla salute, alla cura e all’assistenza, sempre più spinti verso logiche privatistiche in cui la qualità della vita — soprattutto delle persone anziane e fragili, ma non solo — viene determinata esclusivamente dalla condizione economica: se hai i soldi ti curi, e se non li hai no. Infatti, ben 6 milioni di italiani — la maggior parte donne e over 60 — hanno rinunciato alle cure".
"La corretta rivalutazione (perequazione) di tutte le pensioni in base al costo della vita è, nuovamente, negata. A causa dei continui tagli — si parla di decine di miliardi di euro sottratti alle pensioni — gli aumenti per larga parte dei pensionati rimarranno inferiori all’inflazione reale: altro che garantire il potere d’acquisto. Nulla nemmeno per estendere la 14ª mensilità ai pensionati, soprattutto donne, con assegni più bassi. Anche sul fronte del fisco, dove occorrerebbe una rimodulazione più equa sui redditi da pensione, si pensa ad altro e ad altri: non si interviene sugli extraprofitti e sulle grandi ricchezze, l’evasione risale sopra i 100 miliardi di euro (oltre cinque volte il valore della manovra) ed è all’orizzonte una nuova 'rottamazione delle cartelle'. Nessuna risposta, anzi un peggioramento, delle norme e dei parametri legati al diritto al pensionamento: altro che cancellazione della legge Fornero" continuano dal sindacato.
"Saremo, dunque, nelle piazze di tutto il Paese per informare, protestare e rivendicare una politica economica e sociale più giusta e attenta ai bisogni dei pensionati e, più in generale, dei cittadini e delle cittadine. Perché difendere i diritti di chi ha lavorato una vita significa difendere il futuro di tutti", concludono dallo Spi Cgil.
In provincia di Savona sono circa 119.848 i pensionati (secondo la Cgia di Mestre), di cui 15mila percettori di una pensione minima (la maggior parte donne) e un savonese su 10 rinuncia nel pubblico alle cure per le liste d'attesa troppo lunghe e nel privato per le spese troppo alte.










