Era stato deferito dalla polizia per minacce e molestie ma dopo qualche giorno è tornato a stazionare nei pressi dell'Ovs tra via Venezia, Piazza Saffi e via Boselli.
Il 28enne, senza fissa dimora, con precedenti di polizia, a seguito delle segnalazioni inviate da alcuni commercianti della zona che lamentavano atteggiamenti minacciosi e molesti era stato individuato dalle volanti della polizia ed accompagnato negli uffici della Questura per gli accertamenti di rito.
Nell'occasione, si era opposto violentemente al controllo oltre a minacciare di morte il personale della volante intervenuto. Era stato quindi deferito all’Autorità Giudiziaria con l'accusa di violenza, minaccia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale oltre per l’ennesima inottemperanza al foglio di via obbligatorio, provvedimento emesso dal Questore di Savona lo scorso 22 luglio, alla luce della pericolosità del soggetto.
L'uomo era stato poi accompagnato in ospedale per essere sottoposto ad un consulto psichiatrico. Solo che dopo qualche giorno è tornato di nuovo nella zona dove aveva già creato diversi problemi.
Per questo il Comitato Pensiero Critico insieme alle attività commerciali "Ezio Pizzette", "Cult Cafè" e "Sottozero" di Via Venezia, la Panetteria "Emy", "La Super Rapida" e "Follia Caffè" di via San Giovanni Bosco, hanno inviato una lettera al Sindaco Marco Russo e al Prefetto Carlo De Rogatis.
"Come ampiamente prevedibile, nonostante l’intervento della polizia in data 12 novembre, l’africano che da fine agosto molesta commercianti e cittadini nella zona tra piazza Saffi e le Trincee è tornato dopo poche ore nella propria 'postazione' - viene spiegato nella missiva - Ovviamente ciò non può non sollevare ulteriore scontento e frustrazione tra cittadini e commercianti della zona, per una vicenda di quartiere che però rappresenta lo specchio di una città che da tempo si trova ad annaspare nel degrado e, più in generale, segna un’ulteriore distanza tra cittadini e Stato.
Come espresso infatti nella precedente missiva, la percezione comune dello Stato è che quando 'voglia' manifestarsi sia perfettamente in grado di farlo. Gli esempi ovviamente non mancano: le strade invase dalle forze dell’ordine in epoca DPCM e zone rosse del Covid, il Grande Fratello digitale con cui scruta i conti correnti, l’obbligo ai commercianti di dotarsi di POS, gli studi di settore, i sempre più innumerevoli adempimenti burocratici richiesti alle PMI, gli 'agguati' ai cittadini con velox e tutor disseminati sulle strade; tutti noi, in base al proprio impiego, percepiamo una presenza dello Stato sempre più pervasiva e opprimente".
"Di contro però lo Stato risulta assente, o fintamente impotente, quando il cittadino ne necessita. Questo è ovviamente il caso in oggetto, ma tranquillamente estendibile a molte altre fattispecie, quali ad esempio le liste d’attesa nella sanità, gli ospedali di prossimità che vengono chiusi, le scuole sempre più digitalizzate in edifici sempre più fatiscenti e sovente non a norma, la crisi abitativa senza risposte, etc - continuano - Questa piccola vicenda di quartiere è quindi lo specchio di una più ampia situazione in cui lo scollamento tra Stato e cittadini risulta vieppiù marcato, in cui lo Stato non manca mai di essere forte con i deboli, salvo poi abbandonarli nel momento del bisogno. Auspichiamo pertanto, che almeno in questa occasione, lo Stato possa fare la propria parte e restituire la dovuta serenità ai cittadini e agli imprenditori che coraggiosamente tengono ancora vive le nostre strade con le loro attività".







