Politica - 21 novembre 2025, 17:05

Riforma sociosanitaria, Anci Liguria: «Serve pieno coinvolgimento dei Comuni e più ruolo al territorio»

Durante la riunione congiunta a Genova, amministratori locali chiedono modifiche al Ddl 85/2025 sul riordino del Servizio Sanitario regionale

Si è svolta oggi, nella sala Piccardo di Anci Liguria e online, la riunione congiunta dell’Ufficio di Presidenza, del Consiglio direttivo, del Direttivo Federsanità Anci Liguria e della Commissione Welfare. Al centro del confronto il Disegno di legge n. 85/2025 per il “Riordino del Servizio Sanitario regionale”, che modifica la L.R. 41/2006.

All’incontro, presieduto dal vicepresidente vicario di Anci Liguria Claudio Scajola e moderato dal direttore generale Pierluigi Vinai, hanno partecipato l’assessore regionale alla Sanità Massimo Nicolò e il direttore generale del Dipartimento Sanità e Servizi sociali Paolo Bordon. Invitati anche i componenti del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL), chiamati venerdì 28 novembre a esprimere parere obbligatorio sulla riforma.

Scajola, nella sua introduzione, ha evidenziato la necessità di un emendamento sostanziale che rivaluti il ruolo dei Comuni, titolari costituzionali della salute, affinché possano svolgere un’azione più rilevante di quella prevista dal testo. È stata proposta la creazione di una cabina di regia ristretta per elaborare un contributo condiviso, con l’obiettivo di arrivare a un parere unanime al CAL e garantire una futura attuazione della riforma in sinergia con i territori.

Gli amministratori locali hanno segnalato diverse criticità:

  • rischio di accentramento dei servizi amministrativi con la creazione dell’ATS – Azienda Tutela Salute;
  • mancato coinvolgimento dei Comuni nella redazione del testo;
  • necessità di garantire ai Comuni un ruolo attivo nella partecipazione sociosanitaria;
  • dubbi sulla pesatura del ruolo delle singole ASL all’interno della nuova ATS;
  • preoccupazioni sull’efficienza dei presidi ospedalieri.

L’assessore Nicolò ha rassicurato i presenti: «La riforma non è finalizzata al risparmio, ma a ribaltare maggiori risorse sul territorio, a disposizione delle strutture periferiche e per soddisfare i bisogni sanitari dei cittadini».

Il confronto odierno segna un passaggio cruciale nel percorso di revisione del sistema sociosanitario ligure, con i Comuni decisi a rivendicare un ruolo centrale nella governance della salute.

Redazione

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