Parenti, amici, conoscenti, il mondo dell'imprenditoria, del commercio e dell'accoglienza si sono uniti, stretti, in un Duomo gremito per salutare per l'ultima volta Pervinca Tiranini, scomparsa improvvisamente all'età di 66 anni.
In tanti hanno voluto rendere omaggio ad una donna che ha fatto tanto per la città, che tutti stimavano e apprezzavano.
"È stato gioioso il suo pellegrinaggio con tanto amore per la città, con tanta capacità di sognare e vedere le cose in grande. Non avrebbe realizzato ciò che ha realizzato se non avesse sognato in grande. Se non si osa non si costruisce nulla - ha detto Don Angelo Magnano dopo la lettura del salmo dei pellegrini - Io l'ho conosciuta come parrocchiana alle Fornaci, la sua amata parrocchia. Ricordo quando ha ospitato me e il Vescovo, quando ci ha invitato in una cena al ristorante una serata di grande delicatezza e squisitezza. La sua è stata una vita di gioia e di speranza, ha saputo riconoscere il Signore dentro la sua vita".
"Mamma porti allegri ovunque vai, sempre in movimento. E quando ti chiedono come stai rispondi 'toda joia, toda beleza'. Sapevo che eri entrata nel cuore delle persone - ha detto il figlio Alessandro - Sei una mamma speciale, una nonna, una zia, una suocera. Eri un punto di riferimento per la nostra famiglia. Ora che sei con i nonni e lo zio so che ci darete forza e ci aiuterete. Grazie mamma per tutto quello che sei e continui a essere per noi. Ti voglio bene".
Il funerale è stato aperto tra le note di "His eye is on the sparrow" e si è concluso con il brano "Precious Lord Take my hand".
In memoria di Pervinca i familiari hanno aderito alla raccolta fondi ideata da Black Wild Adventure dal titolo "Un pozzo in Mozambico" invitando a chi è interessato ad aiutare i bimbi della popolazione locale.
L'obiettivo di dicembre del progetto "WildPath Project" è di raccogliere 19.500 euro entro la fine del mese per costruire un pozzo agricolo, un orto scolastico e garantire ogni giorno un pasto nutriente e un’istruzione a 250 bambini del villaggio di Murronga, in Mozambico. Il paese africano nel quale Pervinca era stata più volte rimanendo più che affascinata.
Figura di riferimento dell’ospitalità savonese e anima del Mare Hotel e del celebre ristorante A Spurcacciun-a, Pervinca Tiranini è scomparsa improvvisamente lo scorso 24 novembre a causa di un malore dopo un'immersione alle isole Galapagos.
Amministratrice e co-patron della struttura, Tiranini rappresentava la terza generazione della famiglia che, dai bisnonni, aveva trasformato quella che fu una semplice trattoria di pescatori in uno dei simboli della ristorazione ligure. A Spurcacciun-a, nome che richiama l’immagine di un luogo semplice e autentico, è cresciuta negli anni fino a diventare un punto di riferimento della cucina marinara e, successivamente, il cuore del complesso alberghiero oggi noto come Mare Hotel.
A metà degli anni Ottanta, insieme al fratello Claudio – prematuramente scomparso negli anni scorsi – Pervinca Tiranini aveva assunto la guida dell’impresa familiare. Sotto la sua direzione il Mare Hotel ha conosciuto una trasformazione profonda: dalla modernizzazione della struttura all’introduzione di servizi esclusivi come la piscina a sfioro, fino all’ampliamento dell’offerta gastronomica con il Bistrot Marea e il Sushi Beach.
Un percorso che ha contribuito a posizionare il resort come una delle realtà più apprezzate della Riviera di Ponente.
Nel 2024 le era stato conferito il titolo onorifico di Signora dell’Ospitalità, riconoscimento che celebrava una carriera costruita sulla dedizione, sulla cura del dettaglio e su una visione sempre rivolta al futuro.
Poi il decesso sopraggiunto mentre svolgeva la sua grande passione. La sua ultima storia pubblicata su Instagram la mostrava proprio nel mare dell’isola con uno squalo martello.
Quel mare che si era portato via sempre per un malore nel 2022, il fratello Claudio, noto chef, mentre si trovava tra le onde praticando kite surf al largo delle Fornaci.
Pervinca Tiranini lascia la gestione dell’attività ai figli Alessandro e Valentina e al nipote Alberto, già da tempo impegnati nel coordinamento dell’impresa di famiglia.










