La Corte d'Appello di Milano ha confermato la condanna a quattro anni di reclusione per Irene Pivetti. L'ex presidente della Camera è stata riconosciuta colpevole di evasione fiscale e autoriciclaggio in relazione a una serie di operazioni commerciali risalenti al 2016, del valore complessivo di circa dieci milioni di euro. Al centro dell'indagine, condotta dal pm Giovanni Tarzia e dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, la compravendita di tre Ferrari Granturismo che sarebbe servita a riciclare proventi di illeciti fiscali.
I giudici della quarta sezione penale hanno accolto le richieste dell'accusa, confermando il verdetto già emesso dal Tribunale il 26 settembre 2024.
Irene Pivetti è finita nel ciclone giudiziario a che per l'importazione dalla Cina di mascherine Ffp2 rivelatesi, secondo l'accusa, contraffatte e del tutto inefficaci.
L'inchiesta prese il via da Savona, dove la Procura avviò le indagini dopo che una partita di dispositivi era finita in vendita in una farmacia del capoluogo.
I tecnici della Italcert, società di certificazione milanese incaricata della perizia, furono categorici: quei dispositivi "non sono qualificabili come Ffp2, anzi neppure come Ffp1". Alle prove di laboratorio, le mascherine destinate a proteggere gli operatori sanitari dal coronavirus avrebbero retto al massimo tre minuti prima di sciogliersi. "Poco più che semplici fazzoletti", le definirono i magistrati savonesi.





