CGIL Informa - 11 dicembre 2025, 14:27

“Sono un precario e il 12 dicembre sciopero”: l’allarme di Nidil Cgil Savona sulle nuove frontiere del lavoro fragile

Il sindacato lancia l'allarme, anche per i savonese, per troppi contratti cosiddetti “in somministrazione” in diversi ambiti

“Sono un precario e il 12 dicembre sciopero”: l’allarme di Nidil Cgil Savona sulle nuove frontiere del lavoro fragile

«Sono un precario e il 12 dicembre sciopero!», «Sono un rider e il 12 dicembre sciopero!», «Sono una partita Iva e il 12 dicembre sciopero!». È con questi slogan che Nidil Cgil Savona apre il comunicato diffuso alla vigilia dello sciopero nazionale che coinvolgerà le categorie più esposte del mercato del lavoro.

Il sindacato si schiera così con quelle «fasce deboli che risentono pesantemente delle scelte politiche», elencando una platea sempre più ampia: precari, tempi determinati, somministrati, riders, CoCoCo, partite Iva. Tutte figure accomunate da condizioni contrattuali che «non permettono di investire nel proprio futuro», dai mutui ai prestiti, fino alla semplice possibilità di progettare una vita stabile».

Nidil ricorda come nella provincia di Savona molte aziende si rivolgano alle agenzie per il lavoro, mettendo in fabbrica, nei servizi e perfino negli enti pubblici lavoratori in somministrazione, spesso con contratti a termine. «Alcuni hanno un indeterminato in agenzia – si legge – ma non sempre la missione presso l’utilizzatore è senza scadenza». Nei momenti di crisi, tra cassa integrazione e tagli, «i somministrati sono i primi a rischiare di essere esclusi dai rinnovi».

Il sindacato segnala due criticità particolarmente rilevanti sul territorio. La prima riguarda i lavoratori somministrati presso Ministero dell’Interno, Questura e Prefettura, «precari da oltre 4 anni, con contratti a termine di pochi mesi» e continui cambi di agenzia al rinnovo degli appalti. Una situazione che si ripercuote direttamente sugli utenti: «Poche unità o addirittura zero in caso di stop dell’appalto significano pratiche dei cittadini bloccate per mesi», con uffici sovraccarichi e ritardi nell’erogazione dei servizi.

Secondo fronte caldo è il porto di Savona, dove una settantina di addetti in somministrazione garantisce la movimentazione merci. Molti di loro lavorano da anni con contratti rinnovati a tempo determinato: «Prima 3 mesi, poi 6, ora un anno in scadenza il 31 dicembre». Una parte del gruppo ha 16 giornate garantite al mese, altre risorse ne hanno tra 0 e 8, oppure lavorano «a chiamata singola». Una condizione che, secondo Nidil, non offre «stabilità lavorativa né economica». E se la stabilizzazione non è semplice, vista la variabilità dei traffici, il sindacato sottolinea che «è doveroso dare concretezza a questi lavoratori», eredi della tradizione dei Camalli.

La situazione è destinata ad accendersi ulteriormente: dopo lo sciopero nazionale del 12 dicembre, è già confermata un’altra mobilitazione il 15 dicembre, in seguito alla decisione del terminalista Vado Gateway di ricorrere a contratti part-time e a tempo determinato. «Qualcuno lo ha visto come una conquista occupazionale – scrive Nidil – la Cgil la vede come la sconfitta del lavoro».

Il comunicato si chiude con un pensiero ai lavoratori delle piattaforme: «Riders, lavoratori non autonomi, non dipendenti, con uno stipendio indegno e nessuna tutela, che sotto il sole cocente, la pioggia battente, il buio della notte, ci portano cibo caldo». L’appello è diretto ai cittadini: «Più consapevolezza quando facciamo click sul nostro telefono!».

Infine, l’invito alla mobilitazione: «Il 12 dicembre aderire allo sciopero aiuta anche te. Aiuta a costruire un sistema migliore, possibile da realizzare, ma per cui occorre battersi e lottare».

Redazione

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