Ci sono luoghi che non sono semplici attività commerciali, ma parti vive di una comunità. A Carcare uno di questi si prepara a salutare tutti: la Gelateria Crespi chiuderà a fine anno, lasciando dietro di sé una lunga scia di ricordi.
"Per la nostra attività, che tra due anni avrebbe compiuto ben 100 anni, questo sarà l’ultimo Natale". Un annuncio sobrio, carico di emozione, che racconta una storia fatta di dedizione, lavoro e tradizioni familiari tramandate con passione. Per molti clienti, quel locale non è stato soltanto un posto dove mangiare un gelato, ma un vero punto di riferimento, un “posto del cuore”.
Per decenni il volto della gelateria è stato quello di Clara, figura iconica per intere generazioni. Dietro il bancone di piazza Caravadossi non offriva soltanto coppette, ma un’accoglienza rimasta impressa nella memoria collettiva, tanto da farla ricordare come la vera “regina del gelato” di Carcare.
La storia comincia nel 1927, quando la famiglia Crespi, originaria di Ceriana, nell’Imperiese, arriva in Val Bormida portando con sé l’arte del gelato artigianale. In un’epoca in cui il gelato era ancora una rarità, contribuirono a diffonderlo in tutta la zona. Il padre di Clara percorreva le strade del paese con una bicicletta-carretto, vendendo il gelato casa per casa: un’immagine simbolica di quegli anni, oggi custodita ed esposta nel dehor del locale.
L’attività è proseguita nel tempo grazie all’impegno della famiglia, fino ad arrivare a Vanda, che oggi conclude questo lungo percorso professionale per iniziarne uno nuovo: quello della pensione e della vita da nonna. Una scelta naturale, dopo una vita trascorsa tra sacrifici e passione.
Impossibile separare il nome Crespi dalla sua creazione più celebre: la Claretta, la coppetta simbolo amata da generazioni di clienti. Un gusto diventato rito, capace di evocare estati, passeggiate in centro e momenti di spensieratezza condivisa.
La gelateria resterà aperta fino alla mattina del 31 dicembre. Nel frattempo sono state aperte le prenotazioni per gelato, torte Claretta e pandori ripieni: un ultimo modo per portare a casa un frammento di questa lunga storia. Con la chiusura della Gelateria Crespi, Carcare non perde soltanto un locale storico, ma un pezzo della propria identità. Perché certe storie, anche quando finiscono, continuano a vivere nei ricordi di chi le ha amate.
"La notizia della possibile chiusura di uno storico locale di piazza Caravadossi, che per quasi un secolo ha rappresentato un punto di riferimento per il nostro paese, ci addolora profondamente. Non si tratta solo di un’attività commerciale, ma di un patrimonio di ricordi, tradizioni familiari e identità collettiva che ha accompagnato intere generazioni - commenta il sindaco Rodolfo Mirri - Come amministrazione comunale intendiamo incontrare i proprietari per comprendere a fondo la situazione e valutare insieme se esistano margini e strumenti per evitare la chiusura. Nel rispetto delle scelte private, ribadiamo la nostra piena disponibilità a collaborare e a sostenere ogni percorso possibile che consenta di preservare un luogo così significativo per la comunità".





