Assolto perché il fatto non costituisce reato.
È questa la sentenza pronunciata dal Collegio del Tribunale di Savona nei confronti di X.S., imputato per non aver dichiarato una presunta ingente somma mentre percepiva il reddito di cittadinanza.
Secondo l’accusa, una parte del beneficio era stata utilizzata dal figlio dell’uomo per il gioco d’azzardo e le vincite ottenute avrebbero di fatto incrementato il reddito del nucleo familiare, senza che ciò fosse stato comunicato.
Dagli accertamenti è però emerso che il padre non era a conoscenza dei problemi di ludopatia del figlio, né del fatto che quest’ultimo utilizzasse il sussidio — destinato all’intero nucleo familiare — per giocare d’azzardo.
Proprio per questa ragione il Collegio non ha ritenuto sussistente la responsabilità penale dell’imputato, che non dovrà restituire alcuna somma.
Il pubblico ministero Luca Traversa aveva richiesto una lieve condanna, ma il Tribunale ha invece optato per l’assoluzione con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.





