C’è un luogo, alle spalle delle funivie, che negli anni ha cambiato vocazione senza perdere la sua anima accogliente. Dove un tempo la famiglia Bertone gestiva ristorante e pensione, oggi vive e lavora una piccola realtà no profit che si prende cura dei gatti randagi della Val Bormida: li sterilizza, li cura e, quando possibile, li accompagna verso una nuova casa.
Domenica 21 dicembre il rifugio felino L.I.D.A. – sezione Val Bormida, a Bragno, aprirà le porte alla cittadinanza per un open day che sarà al tempo stesso festa, momento informativo e gesto politico nel senso più nobile del termine: ricordare che il benessere animale è parte integrante di quello di un territorio. Dalle 10 alle 17, la struttura diventerà uno spazio condiviso, dove i visitatori potranno conoscere da vicino i mici ospiti — cuccioli e adulti in attesa di adozione — e scoprire il lavoro quotidiano, spesso invisibile, dei volontari.
L’open day non sarà solo una visita guidata, ma un racconto corale fatto di pesca di beneficenza, mercatino solidale, fusa e allegria, accompagnato da un ricco buffet che scalderà l’inverno: vin brulé e cioccolata calda saranno un pretesto per fermarsi, parlare e informarsi. Dietro ogni gatto salvato, infatti, c’è una rete di cure veterinarie, sterilizzazioni, recuperi sul territorio, notti passate a rispondere a segnalazioni e giornate dedicate alla sensibilizzazione.
In un’epoca in cui le emergenze sembrano sempre altrove, iniziative come questa ricordano che la cura comincia vicino a casa. La Val Bormida che si racconterà in questa giornata sarà quella delle relazioni, della responsabilità condivisa, della capacità di trasformare un ex edificio di ospitalità in un rifugio che continua ad accogliere — solo con altri ospiti e un’altra urgenza.
Chi verrà troverà i gatti, certo. Ma soprattutto troverà una comunità che resiste, con discrezione e tenacia, e che per un giorno decide di aprirsi, farsi conoscere e dire: prendersi cura è ancora possibile.





