Attualità - 19 dicembre 2025, 17:34

Savona, la mamma di Valentina Squillace al sindaco: "Fate qualcosa". Russo: "Sento il dovere di farmi carico di questa richiesta"

Dopo la tragedia di corso Tardy e Benech, l’appello della famiglia e della città riapre il tema della sicurezza stradale e del traffico pesante

Savona, la mamma di Valentina Squillace al sindaco: "Fate qualcosa". Russo: "Sento il dovere di farmi carico di questa richiesta"

Prima del funerale, la mamma di Valentina Squillace, travolta da un camion in corso Tardy & Benech martedì scorso, ha rivolto un appello al sindaco Russo: “Fate qualcosa”. Nell'omelia don Angelo Magnano ha invitato le istituzioni a fare quanto necessario; un cittadino, dopo il funerale ha detto nuovamente al sindaco  “fai qualcosa”.

E' il problema della sicurezza stradale e di una città con il porto in centro, attraversata dai camion.

"Da Sindaco – spiega Marco Russo - sento il dovere di farmi carico di questa richiesta, anche al di là delle strette competenze comunali. Perchè è vero: non si può morire sulle strade. Il tema riguarda non solo il traffico pesante, ma anche, in generale, la sicurezza delle nostre strade".

"Un tema complicato, perché la città è priva di circonvallazione – prosegue Russo - e cinge il porto da tutti i lati, ma va detto che scontiamo un grande ritardo: da troppi anni Savona non ha adeguatamente affrontato né il problema dei camion né quello della sicurezza stradale, e vi è stata grande disattenzione da parte delle altre autorità pubbliche – Ministero, Anas, Regione, RFI e Autorità Portuale – che nel tempo non sono state sufficientemente sollecitate dalla comunità savonese. In questi anni, però, abbiamo provato a recuperare il tempo perduto, avviando numerose progettazione e intrattenendo le necessarie interlocuzioni con gli altri Enti. L’obiettivo è, da un lato, limitare l’attraversamento del nostro centro urbano da parte dei mezzi pesanti e, dall’altro lato, proteggere la sicurezza dei pedoni. Queste sono le linee progettuali, innanzitutto sul traffico pesante, che ovviamente richiede tempo".

Poi Russo illustra queste linee progettuali, illustrando il punto della situazione.  

Aurelia Bis: competenza di Anas e del Ministero dei Trasporti – necessaria per l’aggiramento della città da parte dei mezzi pesanti e del traffico urbano proveniente o diretto fuori città, alleggerendo le vie urbane; primo lotto (Albisola-Corso Ricci): completato all’85%, attualmente fermo per crisi dell’impresa, Anas assicura che a breve ripartiranno i lavori; secondo lotto (Corso Ricci – Casello di Savona): Anas sta predisponendo il progetto, dopo aver individuato d’intesa con il Comune il tracciato idoneo. Il Comune svolge ruolo di impulso e sollecito.

Traffico portuale: competenza di Ministero, RFI, Anas, Autorità di Sistema portuale. Non vi è dubbio che sia necessario separare il più possibile il traffico portuale da quello urbano. 

"Con l’Autorità Portuale – prosegue Russo - stiamo lavorando in due direzioni: - spostamento del trasporto delle merci dai camion alla ferrovia: già oggi stanno aumentando i treni che trasportano merci (per esempio le autovetture), riducendo i camion; il Ministero, in accordo con il Comune e l’Autorità portuale, sta progettando un adeguamento della linea ferroviaria, con protezione delle case del centro ottocentesco, per potenziare il transito di merci e passeggeri; stiamo insistendo con il Commissario delle funivie affinché il trasporto del carbone sia trasferito sulla ferrovia.

- viabilità dedicata: il traffico portuale deve assolutamente avere una strada dedicata che non comporti l’attraversamento della città. Per questo, insieme a tutte le istituzioni del territorio, abbiamo fatto inserire nel Piano regionale delle infrastrutture (PRIIMT) il progetto del tunnel di collegamento diretto tra porto e casello autostradale. Non deve essere considerato un sogno o una meta irrealizzabile ma una necessità assoluta e molto concreta per la città, come vediamo".

Poi c’è un terzo punto che riguarda la sicurezza dei pedoni. 

"Le città – prosegue il primo cittadino savonese - sono state concepite, nei decenni passati, mettendo al centro l’autovettura con i pedoni obbligati ad adeguarsi al traffico veicolare. Da tempo, molte città, hanno messo al centro il pedone, la sua circolazione e la sua sicurezza. Savona è rimasta ferma. Per questo già dal 2024 abbiamo avviato il PUMS (Piano Urbano delle mobilità sostenibile) che ha proprio l’obiettivo di favorire la circolazione e la sicurezza delle persone e cominciato a pedonalizzare alcune vie". 

"Nei primi mesi del 2026- conclude il sindaco - concluso il percorso partecipativo, definiremo il Piano, che consentirà di attuare gli accorgimenti necessari per proteggere i pedoni. Sappiamo che i tempi non sono immediati e siamo consapevoli che queste azioni vedono protagoniste soprattutto altre autorità pubbliche, però il Comune, oltre a fare ciò che gli compete, vuole continuare a svolgere un ruolo di impulso affinché i risultati si raggiungano nel più breve tempo possibile".

Elena Romanato

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