Cronaca - 20 dicembre 2025, 11:28

Impiego e commercio di sostanze vietate usate nel settore farmacologico ad uso sperimentale: due gli arresti e due obblighi di firma

Era stato preso in affitto un garage ad Albissola usato come laboratorio poi sequestrato insieme ad un ufficio a Varazze. Sotto sequestro 150mila euro alla società Alkemya

Impiego e commercio di sostanze vietate usate nel settore farmacologico ad uso sperimentale: due gli arresti e due obblighi di firma

I Carabinieri del N.A.S. di Torino e Genova, delegati dalla Procura della Repubblica di Savona e coadiuvati nella fase esecutiva dai militari dei Comandi Provinciali di Savona e Imperia, hanno eseguito l’ordinanza emessa lo scorso 18 dicembre dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari nel Tribunale di Savona, con la quale è stata disposta, nei confronti di due persone (domiciliate rispettivamente a Imperia e Varazze), la misura cautelare della custodia cautelare in carcere e, nei confronti di altri due soggetti (residenti ad Albissola Marina), la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Il provvedimento, che ha natura cautelare ed è stato assunto allo stato attuale delle indagini, ha per oggetto i reati di associazione per delinquere, introduzione sul territorio italiano di sostanze dopanti prive di Autorizzazione all’Immissione in Commercio (art. 147 d. lgs. 219/2006) e commercio illecito di farmaci dopanti (articolo 586 bis codice penale).

Le indagini hanno per oggetto l’ultima frontiera del doping, cioè l’impiego e il commercio di sostanze del tipo “sarms” e “ormoni peptidici”. Trattasi di sostanze farmacologicamente attive, vietate in qualsiasi contesto, anche al di fuori delle competizioni sportive, in quanto previste all’interno della lista predisposta dall’Agenzia Mondiale antidoping WADA, in continuo aggiornamento, che viene di volta in volta recepita sul territorio nazionale tramite l’azione di decreti emessi dal Ministero per la Salute.

Le sostanze, di ultima generazione, sono ad oggi impiegate nel settore farmaceutico per un uso esclusivamente sperimentale, non essendovi allo stato alcuna attestazione circa l’effettiva efficacia e la sicurezza di tali prodotti; gli studi scientifici attestano che tali sostanze possono provocare rilevanti controindicazioni ed effetti collaterali. L’impiego di queste particolari sostanze per la cura di determinate gravi patologie può pertanto avvenire solo sotto la stretta supervisione di medici specialisti e sulla base delle relative prescrizioni sul singolo paziente, previo acquisto delle stesse esclusivamente all’interno di farmacie.

Ciononostante, recentemente si è registrato un preoccupante aumento della richiesta e dell'utilizzo di tali sostanze, specialmente in ambito sportivo. Secondo quanto accertato dalle indagini, i prodotti, dopo essere stati illecitamente importati dalla Cina, venivano confezionati e assemblati in un laboratorio clandestino e messi in vendita mediante l'utilizzo di un sito internet denominato "Alkemya", anche attraverso la omonima società formalmente registrata in Olanda, ma di fatto operativa sul territorio nazionale a partire quanto meno dal 2021.

Nel corso delle indagini, anche grazie alla collaborazione di personale della sezione intelligence dell'Agenzia delle Dogane e di personale Europol, è stato possibile individuare i flussi di importazione delle materie prime, provenienti dai canali extra UE, che in parte venivano sequestrate e sottoposte ad analisi. L'attività di indagine, svolta anche mediante servizi di o.c.p., intercettazione telefonica e telematica, ha consentito di ipotizzare, allo stato e fatti salvi gli ulteriori necessari accertamenti ed approfondimenti investigativi, l'esistenza di un sodalizio criminoso composto da due soggetti, fondatori e amministratori della società, che si occupavano degli acquisti di materie prime, delle spedizioni, dell'assemblaggio e della successiva rivendita delle sostanze dopanti; un consulente informatico, che si occupava della gestione del sito internet; i genitori di uno degli organizzatori, che avevano preso in affitto un garage ad Albissola Marina, appositamente adibito a laboratorio clandestino, e avevano poi acconsentito a ricevere presso la loro abitazione le sostanze indebitamente importate dal figlio dalla Cina. Ed inoltre è stato ricostruito il volume d'affari della società Alkemya, previa ricostruzione degli acquisti delle materie prime, delle vendite effettuate nei confronti degli acquirenti e delle relative spedizioni avvenute nel corso degli anni.

Con provvedimento del 19.11.2025, l'Ufficio GIP presso il Tribunale di Savona ha altresì disposto il sequestro preventivo del provento riconducibile alla società Alkemya fino ad un importo pari a quasi 150 mila euro, del sito internet e di tutti i beni immobili e mobili utilizzati per commettere i reati sopra indicati, tra cui il garage di Albissola Marina e un ufficio a Varazze. In data 4.12.2025 è stata data esecuzione al suddetto provvedimento, che, con la collaborazione sia di personale della Sezione di PG — Aliquota CC in servizio presso la Procura di Savona, sia del Nucleo Carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Roma, Sezione Criptovalute, ha consentito di sottoporre a sequestro una rilevante somma, di cui circa 20.000 euro in criptovaluta, custodita su appositi wallet digitali. Contestualmente, è stata data esecuzione a 65 perquisizioni personali e domiciliari, la maggior parte delle quali con esito positivo, che, oltre agli indagati, hanno interessato 62 soggetti ubicati in distinte località sul territorio nazionale, nei confronti dei quali si ipotizza il reato di ricettazione a fronte dei reiterati acquisti di sostanze dopanti effettuati mediante il sito internet di Alkemya.

Nel corso delle operazioni di perquisizione sono state sequestrate, tra le altre cose, un ingente quantitativo di sostanze dopanti, quasi tutte a marchio Alkemya (5 apparecchiature farmaceutiche, 3 chili di principi farmacologicamente attivi, 6000 ampolle e 5000 fiale già preparate, 2000 inalatori e 15.000 pastiglie). Dopo l'interrogatorio preventivo cui sono stati sottoposti gli indagati, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, l'Ufficio GIP ha accolto anche la richiesta di applicazione di misura cautelare personale nei confronti degli indagati, nei termini sopra indicati. La vicenda riaccende i riflettori sulla grave situazione che riguarda il mondo del doping, dove l'utente medio, a qualsiasi livello, ricorre all'uso di sostanze farmacologiche illecite, spesso al fine di ottenere risultati nell'ambito sportivo, con potenziale grave rischio della salute.

"Il procedimento è tuttora nella fase delle indagini preliminari e debbono essere svolti ulteriori accertamenti ed approfondimenti - precisano dalla Procura di Savona - i provvedimenti assunti hanno natura cautelare e provvisoria e non sono stati adottati provvedimenti definitivi a carico degli indagati, per i quali vige il principio della presunzione di innocenza". 

Redazione

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