Curiosità - 21 dicembre 2025, 10:45

Oggi, 21 dicembre, diamo il benvenuto all’inverno

È il giorno più corto dell’anno, ma ricco di miti e leggende che riguardano anche l’amore

Foto Valerio Minato

Foto Valerio Minato

Ciao ciao autunno! Oggi, 21 dicembre alle ore 16.03 diamo il benvenuto all’inverno. Per chi vive nell'emisfero boreale, inoltre, questa data coincide anche con il giorno con il minor numero di ore di luce di tutto il 2025. Al contrario, nell'emisfero australe il 21 dicembre segnerà l'arrivo dell'estate.

Per chi proprio non gradisce la stagione più fredda dell’anno, c’è una buona notizia: dopo il solstizio d’inverno le giornate ricominciano (molto lentamente) ad allungarsi, portando sempre un po’ più di luce. Sentiamo qualcuno esultare…

Il Solstizio in astronomia

Il fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre e coincide con il momento in cui il Sole, nel suo moto apparente nel cielo, si posiziona nel punto più basso.

I solstizi d’inverno e d’estate, così come gli equinozi di primavera e autunno, non cadono ogni anno nello stesso giorno. Nel 2023, ad esempio, il solstizio invernale è caduto il 22 dicembre, mentre sarà il 21 anche nel 2026. La causa è da ricercare nella sfasatura fra la durata dell’orbita intorno al sole e l’anno solare che rendono necessario un giorno supplementare ogni quattro anni.

La tradizione attribuisce al 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia, la fama di giorno più corto: in quella data, in realtà, il Sole tramonta prima, ma sorge anche prima, e quindi resta sopra l’orizzonte 2-3 minuti in più rispetto al solstizio d’inverno. Questa credenza risale all’epoca che precede il 1582, quando la sfasatura fra il calendario civile e quello solare era tanto grande che il solstizio cadeva proprio fra il 12 e il 13 dicembre.

La sfasatura venne colmata da Papa Gregorio XIII che, riformando il calendario, tolse i 10 giorni di ritardo accumulati nei secoli precedenti.

Il Solstizio nell’antichità

Nell’antichità si festeggiava la nascita del dio Mitra, il Sol invictus, da cui potrebbe derivare anche la data del Natale.  Generalmente il cambio delle stagioni era un momento importante nelle antiche culture pagane: a metà dicembre nell’antica Roma si celebravano i Saturnalia in onore di Saturno, il dio romano dell’agricoltura e del raccolto. Proprio in questo periodo la terra si prepara a un nuovo ciclo e i contadini sperano nell’arrivo della neve che protegge lo strato di terra che custodisce i semi dalle gelate. C’è anche un detto popolare molto curioso, ma significativo dell’importanza dell’inverno: «sotto la neve il pane».

Nella cultura cinese il solstizio d’inverno è sempre stato celebrato come fine della stagione di raccolto nei campi e cambiamento di stagione. Tra il 21 e il 23 dicembre si celebra il famoso festival di Dongzhi che prevede numerose feste in onore del ritorno dei giorni più lunghi e l’aumento dell’energia positiva nel nuovo anno. Ovviamente non mancano i piatti tipici a base di gnocchi cinesi e palline di riso chiamate tang yuan.

Nel tempio millenario di Stonehenge (il cui significato è “pietra sospesa”), il giorno dopo il solstizio, si organizzano raduni indimenticabili all’alba. Sveglia presto, certo, ma per un’ottima causa: ammirare il sorgere del sole attraverso le pietre al suono di trombe e tamburi. Questo patrimonio dell’Unesco è da mettere nella lista dei luoghi da visitare.

Solstizio, etimologia

In astronomia, il solstizio è quel periodo dell'anno in cui il Sole raggiunge il punto di declinazione massimo o minimo. Ciò avviene per via dell'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre rispetto all'eclittica. Questo fenomeno si ripete due volte in un anno: nel mese di giugno, e poi nel mese di dicembre. Rispettivamente: il solstizio d'estate e quello d'inverno.

La parola solstizio deriva dal latino solstitium e significa “il sole si ferma”: in questo giorno il movimento apparente del percorso del Sole sembra fermarsi in cielo nel suo punto più meridionale. Durante il solstizio d’inverno si entra nel famoso inverno astronomico, che terminerà il 21 marzo con l’equinozio di primavera, quando le ore di luce e di oscurità si equivarranno. Ma c’è ancora tempo per pensarci.

Farvi regalare una candela

Il solstizio d'inverno celebra il ritorno della luce, anche in amore. Infatti è considerato il giorno migliore per rinnovare le promesse tra innamorati, e per mettere alla prova la voglia di impegnarsi degli uomini. Secondo un antico rito celtico, per provare che ci amano davvero e che sono disposti a continuare a farlo, dovrebbero sorprenderci durante la notte del 21 portando in dono una candela accesa. Buono a sapersi!

Silvia Gullino

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