"Le criticità presenti in tutti i poli del Gaslini “diffuso”, in particolare a Savona e a Imperia, condizionano pesantemente il lavoro degli operatori, con inaccettabili e gravi rischi per la loro sicurezza e per quella degli utenti. Non è la prima volta che lanciamo un allarme sulle gravi criticità del progetto “Gaslini Diffuso”, partito da Genova verso i territori del ponente ligure".
Così commenta la Funzione Pubblica Cgil Genova, che aggiunge: "Mentre la Direzione continua a comunicare numeri in crescita, sia in termini di ricoveri sia di attività ambulatoriale, il personale infermieristico è in costante diminuzione. Se la matematica non è un’opinione, è facile comprendere chi stia pagando il prezzo di questa sperimentazione: lavoratrici, lavoratori e cittadini".
"La carenza di organico infermieristico è particolarmente grave a Imperia, dove dal mese di giugno i posti letto risultano dimezzati, ma la situazione è critica anche a Sanremo e Savona. In quest’ultima sede, dal mese di dicembre, spesso i turni sono garantiti da una sola infermiera e da un operatore socio-sanitario, con un numero massimo di posti letto occupabili che resta poco chiaro: otto, dieci, dodici?", aggiunge il sindacato.
"Nelle intenzioni dei promotori l’obiettivo doveva essere quello di 'esportare il brand Gaslini', migliorando la qualità dell’assistenza. A oltre due anni dall’inizio della sperimentazione, però, rileviamo pesanti criticità negli organici e nell’organizzazione del lavoro e chiediamo l’avvio immediato di un tavolo di confronto dedicato alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori del Gaslini Diffuso, nonché alla definizione di interventi concreti che ripristinino condizioni di lavoro dignitose, a tutela del personale e a garanzia della qualità delle cure sul territorio", conclude.





