Curiosità - 14 febbraio 2015, 11:24

San Valentino vs San Cirillo e Metodio: oggi 14 febbraio chi vincerà?

San Valentino vs San Cirillo e Metodio:  oggi 14 febbraio chi vincerà?

 

Oggi in tutto il mondo, o quasi, fuso orario permettendo, si festeggia San Valentino.

Pochi sanno che il santo cosiddetto degli innamorati non è il solo a festeggiare oggi, ma che si trova in compagnia dei due patroni d'Europa: San Cirillo e San Metodio.

Avere un santo in famiglia è una cosa che accade di rado, soprattutto con i tempi che corrono. Averne addirittura due è un caso unico al mondo. I due santi, fratelli di sangue e nella fede, sono anche conosciuti come “gli apostoli degli slavi” e il 14 febbraio vengono festeggiati dalle religioni ortodosse, la cui chiesa romena a Sanremo, che ne porta i nomi, è un esempio.

I festeggiamenti di quest'anno saranno ancora più importanti dal momento che ricorre proprio oggi il loro bicentenario.

Ma cosa hanno fatto San Cirillo e San Metodio, e sopratutto, San Valentino rischia di essere spodestato dal trono di fiori e cioccolatini che il marketing ha voluto costruirgli?

Cirillo e Metodio, nacquero in Tessalonica e la loro opera di evangelizzazione avvenne in Moravia dove intrapresero il lavoro di traduzione dei libri sacri a scopo liturgico gettando le basi di tutta la letteratura nelle lingue dei popoli slavi. Per questo motivo i santi fratelli vengono considerati i padri della cultura, dalle suddette popolazioni.

Nel 1980 Giovanni Paolo II li nominò, assieme a San Benedetto, patroni d'Europa.

Sarà un caso che Papa G.P. Avesse individuato proprio in due arcaici traduttori i patroni di quella che da molti viene considerata una torre di Babele e che dovrebbe mantenere la pace e la stabilità in tutta e l'Europa?

Vista la lungimiranza di Papa Wojtyla, crediamo che niente sia stato lasciato al caso e nella speranza che in quel di Bruxelles & dintorni le cose si semplifichino per tutti, noi oggi festeggiamo San Valentino chiedendogli di fare quattro chiacchiere con i colleghi Cirillo e Metodio in modo che, prima o poi, tutti riescano a parlare la medesima lingua. O almeno a pagare con una moneta che abbia la stessa valuta per tutti.

 

Santi Cirillo e Metodio Apostoli degli Slavi

14 febbraio

sec. IX

 

Cirillo e Metodio, fratelli nel sangue e nella fede, nati a Tessalonica (attuale Salonicco, Grecia) all’inizio del sec. IX, evangelizzarono i popoli della Pannonia e della Moravia. Crearono l’alfabeto slavo e tradussero in questa lingua la Scrittura e anche i testi della liturgia latina, per aprire ai nuovi popoli i tesori della parola di Dio e dei Sacramenti.  Cirillo morì a Roma il 14 febbraio 869. Giovanni Paolo II con la lettera apostolica "Egregiae virtutis" del 31 dicembre 1980 li ha proclamati, insieme a San Benedetto abate, patroni d'Europa. (Mess. Rom.)

 

 

 mandati in Moravia dal vescovo di Costantinopoli Fozio, vi predicarono la fede cristiana e crearono un alfabeto per tradurre i libri sacri dal greco in lingua slava. Venuti a Roma, Cirillo, il cui nome prima era Costantino, colpito da malattia, si fece monaco e in questo giorno si addormentò nel Signore. Metodio, invece, ordinato da papa Adriano II vescovo di Srijem, nell’odierna Croazia, evangelizzò la Pannonia senza lesinare fatiche, dovendo sopportare molti dissidi rivolti contro di lui, ma venendo sempre sostenuto dai Romani Pontefici; a Staré Mešto in Moravia, il 6 aprile, ricevette il compenso delle sue fatiche.

 

 

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L’opera dei due fratelli fu una missione cristiana e culturale, e non si trattò di un tentativo mirato a scopi espansionistici bizantini che comunque non ebbero seguito: «Nell’opera di evangelizzazione che i due fratelli compirono, è contenuto al tempo stesso un modello di ciò che oggi porta il nome di inculturazione, l’incarnazione del Vangelo nelle culture autoctone ed insieme l’introduzione di esse nella vita della Chiesa» (SA 21).

Ha scritto lo storico Judin: «“Ogni uomo, ogni nazione, ogni cultura e civiltà hanno il proprio ruolo da svolgere e un proprio posto nel misterioso piano di Dio e nell’universale storia della salvezza” (SA 19) – così il papa interpreta l’intento evangelizzatore e civilizzatore dei due fratelli… L’originalità di ogni cultura non sta nel suo riduzionismo nazionale, ma nella sua partecipazione all’opera cristiana universale nella storia dell’umanità… Il patologico “odio di sé” dell’Europa e delle proprie radici cristiane, è una diagnosi molto precisa e a prima vista poco rassicurante. In questo senso Cirillo e Metodio, soggiogando l’“elemento barbaro” e trasfigurandolo con l’annuncio cristiano, sono uno splendido esempio per i cristiani di oggi che non hanno paura di diventare “minoranza creativa”».

 

Stefania Orengo

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