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In Breve

| 05 giugno 2015, 10:30

Vanexa: i giganti dell’heavy metal italiano

La band, attiva dal 1978, sta per regalarci tante belle e interessanti novità

Vanexa: i giganti dell’heavy metal italiano

Che la Liguria sia terra di heavy metal, in questa rubrica lo abbiamo ripetuto spesso. Ma che in tutta l’Italia l’heavy metal sia nato proprio partendo da Savona è una di quelle nozioni storiche che andrebbero fatte studiare a scuola! Ok, facciamo un passo indietro di… qualche anno e diamo un’occhiata a che cosa succedeva nel Mondo: nel 1976 i Judas Priest pubblicavano il loro secondo album, “Sad wings of destiny”, considerato quello della svolta dall’hard rock all’heavy metal; nel 1980 debuttavano su vinile gli Iron Maiden con il 33 giri omonimo e tra il 1977 e il 1980 i Motorhead pubblicavano i loro primi 5 album. In tutta questa scena così vivace, a Savona nel 1978 nascevano i Vanexa. Quindi, considerando che all’epoca non c’erano tutte le tecnologie di oggi, con Internet che rende chiunque connesso con l’intero pianeta in tempo reale, e di conseguenza le tendenze culturali anglo-americane arrivavano sempre in Italia con 2 o 3 anni di ritardo, i Vanexa erano veramente “sul pezzo”! Questi musicisti savonesi erano dei coraggiosi pionieri, erano attenti ai più attuali fermenti musicali e li divulgavano nella nostra nazione prima di qualsiasi altra band. I loro album, come “Back from the ruins” (1988), o “Against the sun” (1994), solo per citare un paio di titoli di una ricca discografia fatta di LP, singoli, partecipazioni a compilations, live e antologie, hanno fatto la storia non solo del metal italiano ma di tutto il rock indipendente su scala mondiale.

Abbiamo avuto la fortuna di vedere i Vanexa dal vivo alla recente edizione della FIM – Fiera Internazionale della Musica, a Genova, e possiamo dire che dopo 37 anni di carriera la grinta, l’energia, il sound sono rimasti immutati. Su quel palco abbiamo ritrovato tre componenti della loro formazione più storica e più significativa, e cioè il batterista Silvano Bottari, il bassista Sergio Pagnacco e il cantante Marco Spinelli, con l’arrivo alle chitarre di due tra le Punte d’Eccellenza dell’attuale scena metal locale, Artan Selishta e Pier Gonella. Proprio Silvano, il batterista, ci ha rilasciato questa intervista nella quale analizziamo il passato, il presente e il futuro di questa band.

 

1.      Ciao! Cominciamo raccontando ai Lettori la vostra bellissima storia: voi siete stati tra le prime bands a portare in Italia la cosiddetta “New Wave of British Heavy Metal” (NWoBHM). Come nacque la prima formazione dei Vanexa e quali sono i capitoli più importanti di questa vicenda?

Iniziammo nel 1979 io e il chitarrista Roberto Merlone dopo la naia, poi subentrò il fratello di un mio compagno di classe, Sergio Pagnacco, che era leggermente più giovane di noi ma suonava già. Dopo 2 anni di concerti in giro per l’Italia con il nostro primo cantante Fabrizio Cruciani, con il quale facevamo cover di Van Halen, Ac/Dc, Led Zeppelin e altri, Cruciani lasciò il gruppo e noi trovammo attraverso inserzioni su riviste musicali Marco Spinelli. Un anno di prove e sudore in saletta e facemmo uscire il primo album di Heavy Metal italiano.

 

2.      Dopo alcuni cambi di formazione, siete tornati sul palco della FIM – Fiera Internazionale della Musica, con una line-up tra le vostre migliori di sempre! Da quanto tempo siete attivi con questo schema e a che cosa state lavorando?

L’esibizione al F.I.M. di Genova è stata accolta talmente con tanto entusiasmo da parte dei fans che, oltre ad aver confermato l’entrata del nuovo chitarrista Pier Gonella a tutti gli effetti nella nuova formazione, ci ha convinto a lavorare su un nuovo album che abbiamo in cantiere da tempo. Purtroppo non ci sarà più Spino, che ha dato forfait per motivi personali, e verrà sostituito da un nuovo Frontman, che per adesso non vogliamo ancora svelare. Ti posso solo dire che la formazione sarà completata con i migliori musicisti attualmente sulla scena, e tu hai già visto Pier Gonella in azione…

3.      La vostra discografia conta davvero parecchi titoli tra album di studio, antologie, live e partecipazioni a compilations: volete raccontarci un po’ la nascita e lo sviluppo dei vostri lavori più significativi?

Sicuramente i primi tre album ufficiali sono tutti degni di nota, i primi due contengono brani che ancora oggi proponiamo con successo; il terzo, quello registrato con Roberto Tiranti, è stato un album di svolta e forse fra i tre è quello meno Metal ma non per questo quello meno riuscito. Contiene comunque “In the Shadow of the cross” che è ancora il brano che solitamente usiamo per aprire i nostri concerti, e dimostra già le potenzialità di Roberto che all’epoca aveva solo 17 anni. Le compilation e il live del 2009 ci hanno fatto conoscere ad un pubblico ancora più vasto, tipo la compilation “Mountain Of Metal” uscita solo per il mercato americano.

4.      Ovviamente, con una discografia così, una domanda è doverosa: avete in programma un nuovo album?

Su questo ti ho già risposto, aspettatevi qualcosa di molto Heavy…

5.      E concludiamo con gli appuntamenti dal vivo: quando avremo l’occasione di rivedervi sul palco?

Credo che per ora ci concentreremo sulla stesura dei nuovi brani, quindi le uscite dal vivo, tranne l’invito eventuale a qualche festival, per ora non sono contemplate. Ciao

Alberto Sgarlato

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