Centinaia di mani alzate al cielo, con in mano l'agenda rossa di Paolo Borsellino, per urlare, a distanza di 24 anni dalla strage di via d'Amelio, no alla mafia. Oggi a Pietra Ligure è intervenuto Salvatore Borsellino, per ricordare le vittime del terribile attentato di Palermo, dove persero la vita il magistrato e i suoi agenti della scorta. "Io", ha raccontato Salvatore,"sono qui soprattutto per ricordare loro, perchè Paolo e Giovanni Falcone non moriranno mai. Sono morti, anche se ancora vivi, coloro che li hanno uccisi".
"L'agenda Rossa di Paolo" è l'arma dei giovani che militano nel mio movimento apolitico", ha proseguito il fratello del magistrato, "che combatte per la verità e la giustizia, due parole che dovrebbero essere fatti, non solo parole".
"Purtroppo, nel nostro paese", ha continuato Borsellino, "la verità e la giustizia sono sempre difficili da raggiungere per certe stragi. L'anno prossimo saranno 25 anni dalla strage di via d'Amelio, dove sono morti Paolo e i ragazzi della sua scorta. Continueremo a combattere per la verità fino all'ultimo giorno della nostra vita".
"Paolo negli ultimi giorni della sua vita ha scritto una lettera indirizzata a dei ragazzi come quelli presenti qui oggi. Lui confidava nei giovani: era convinto che sarebbero riusciti a cambiare questo paese e che avrebbero avuto più forza della nostra generazione".