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Savona | 17 ottobre 2016, 18:15

Commissione su ATA a Savona, il vicesindaco Arecco e il M5S chiedono le dimissioni del presidente Vaggi

Sul rinnovo del CdA e sulle proposte sul piano finanziario: "Tutto demandato all'assemblea dei soci al 4 novembre". Discussione in palazzo Sisto sulle difficoltà finanziarie della partecipata, ma si rischia il concordato preventivo?

Commissione su ATA a Savona, il vicesindaco Arecco e il M5S chiedono le dimissioni del presidente Vaggi

Il vicesindaco del comune di Savona, Massimo Arecco e i consiglieri del M5S hanno chiesto le "dimissioni" del presidente Sara Vaggi dalla società partecipata ATA SpA, questo pomeriggio nel corso della Prima Commissione Consiliare convocato in palazzo Sisto. "Ho presentato al presidente la possibilità di valutare la sua posizione in ATA, considerato il fatto che non ha più la fiducia del sottoscritto e di 9 consiglieri di maggioranza" - afferma il vicesindaco Arecco. E così dal Movimento: "Su ATA vogliamo essere chiari. Chiediamo alla presidente Vaggi di presentare le proprie dimissioni. Valuti lei se presentarle oggi stesso a conclusione della commissione oppure se farlo durante l'assemblea dei soci che si terrà nei prossimi giorni". Ad unirsi anche il consigliere Daniela Pongiglione di "Noi per Savona".

La discussione sui problemi della società partecipata che si occupa della gestione die rifiuti è avvenuta alla presenza dei vertici dell’azienda (il presidente Sara Vaggi e il direttore Luca Pesce), dei suoi creditori, dei rappresentanti dell’Unione Industriali, dei sindacati e del Comune (presenti gli assessori Massimo Arecco e Silvano Montaldo).

Le decisioni sul rinnovo del Consiglio di Amministrazione e il piano che l’azienda deve presentare per risolvere le problematiche di tipo economico-finanziario, "saranno demandate nel corso dell'assemblea dei soci del prossimo 4 novembre". A confermarlo il presidente di ATA SpA Sara Vaggi nel corso della Prima Commissione Consiliare convocata. Sul discusso rinnovo dei vertici dell'azienda, l'attuale presidente ha indicato che la questione sarà discussa nel corso della prossima assemblea dei soci mentre i consiglieri hanno chiesto anche conto dei bilanci di Ata. In particolare si è parlato della situazione finanziaria che ha portato ad esempio all'interruzione del servizio da parte di FG Riciclaggi, la società ligure di servizi ecologici con sede a Cairo Montenotte, che si occupava per ATA della raccolta, del trasporto e del recupero dei rifiuti industriali. La vicenda che ha creato scandalo e dibattito, risale allo scorso sabato 8 ottobre, che ha visto una vera e propria discarica abusiva crearsi al cimitero di Savona dopo l’interruzione del servizio. Infatti nella giornata adibita alla consegna presso l’area attrezzata dei rifiuti ingombranti da parte dei privati (sabato), i cittadini avevano trovato il caos dopo che FG Riciclaggi aveva bloccato la consegna dei rifiuti. Nella vicenda sembra che la società multiservizi abbia cercato di risolvere l’emergenza cercando di raccogliere gli ingombranti in altro modo, ma la conseguenza è stata la formazione di una vera e propria discarica abusiva nel cimitero di Zinola. 

A farla da padrone nel corso della Prima Commissione convocata sono stati i bilanci di ATA, a chiederne conto è stato il consigliere di maggioranza Emiliano Martino: “Va tutto bene in ATA? Quando riuscirà a pagare i creditori?”. I vertici di ATA hanno evidenziato “uno squilibrio finanziario”: “ Dobbiamo 3 milioni di pagamenti verso i fornitori su 21 milioni di fatturato”. In merito alle richieste di chiarimenti sull’estensione della compagine dell’azienda: “L’azienda pubblica offre un servizio in house, ed è partecipata del comune di Savona per l’85%, il 6% delle quote è invece stato ceduto dal comune di Vado Ligure e il restante si è sparso tra le nuove 19 amministrazioni che sono rientrate nella compagine – afferma il direttore Pesce – Abbiamo obbedito alle delibere della giunta precedente che hanno portato a nuove adesioni e 1,2 milioni di investimenti per l’avvio della raccolta differenziata a ottobre 2015”.

Dal Movimento 5 Stelle, il consigliere Manuel Meles, ha richiesto chiarimenti circa l’esistenza di un piano industriale, di un piano operativo di dettaglio (POD) e si è dimostrato contrario all’espansione della compagine: “Una espansione come questa non funziona, l’intenzione dell’azienda è diventare gestore unico dell’ambito dei rifiuti?”. Intenzione smentita dall’azienda che ha dichiarato che esiste un POD e un piano di salvaguardia che sarà presentato nel corso della prossima assemblea dei soci il 4 novembre. Anche dai sindacati della Funzione Pubblica (presenti Franco Paparusso per la Uil, Roberto Speranza per la Cisl e Fausto Dabove per la Cgil) sono stati chiesti chiarimenti per la tutela dei lavoratori, e hanno annunciato l’apertura di nuovi strumenti di mobilitazione se necessario e chiesto un incontro con l’azienda urgente.

Dall’Unione Industriali e dal direttore Alessandro Berta è atteso un piano che chiarisca la situazione finanziaria dell’azienda alla luce della prossima assemblea societaria.

Squilibrio finanziario,pagamenti da risarcire ai fornitori, taglio di 3 milioni alla società da parte del Comune, sono tutti fattori che non fanno ben pensare sul futuro dell'azienda partecipata tanto che nella Sala Rossa dove si è discusso il dibattito è emerso il timore di un eventuale ricorso della procedura concorsuale del concordato preventivo.

Debora Geido

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