Il Palazzo dei della Rovere, meglio conosciuto come Palazzo Santa Chiara, passa dal Demanio al Comune di Savona. La conferma arriva dal Consiglio Comunale riunitosi ieri pomeriggio in Palazzo Sisto: è stata approvata la definitiva sottoscrizione dell’accorso tra Comune, Demanio e Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria. L’operazione, di grande rilevanza per la nostra città, prevede la valorizzazione e la riqualificazione dell’immobile, inoltre si parla di trasferirvi la Biblioteca e la facoltà universitaria di Scienze della Comunicazione.
Il Palazzo Santa Chiara risale al 1495 ed è stato fatto costruire dal cardinale savonese Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II, e su progetto dell’architetto fiorentino Giuliano da Sangallo. La struttura, di grande patrimonio storico ed artistico è di stile rinascimentale ed è situato nel cuore della città di Savona, nel centro cittadino vicino a via Pia.
Sino ad oggi il Palazzo è stato di proprietà del Demanio e sottoposto a tutela da parte della Soprintendenza. Abbandonato da circa 30 anni e di una superficie di 5.600 metri quadrati, il palazzo si trova in uno stato di accentuato deterioramento e per la sua ristrutturazione si parla di 11-12 milioni di euro. Invece, per il completamento dell’opera dalla cessione al Comune sono previsti 8 anni. Ma questo non coincide con la pronta disponibilità dei fondi che sono difficili da trovare. Insorgono infatti i dubbi dalla minoranza, e anche dalla maggioranza, sul reperimento delle risorse e sui tempi a disposizione. E’ stato comunque confermato l’impegno da parte dell’Amministrazione di ricercare risorse per avviare il progetto che, condiviso da Giunta e Consiglio, ha già visto l’allungamento dei tempi previsti per la ristrutturazione. “L’acquisizione da parte del Comune riguarda un bene che lo Stato ha dimostrato di non riuscire a tutelare – afferma il vicesindaco Livio Di Tullio – non avevamo alternative, è un lavoro che ci aspetta. Con il trasferimento della biblioteca in palazzo Santa Chiara credo ci sia già un accordo per trasferire l’archivio di stato in Monteurbano”.
E a sottolineare l’importanza del progetto il sindaco Federico Berruti che ha invitato il Consiglio ad un voto unito e condiviso. “L’atto di oggi ha un grande valore politico, un progetto controcorrente rispetto alle vicende che stiamo vivendo in questi anni in Italia – afferma il sindaco – in un sistema costretto spesso a dismettere e a privatizzare i propri beni pubblici, il Comune di Savona al posto di far uscire dal proprio patrimonio un bene lo fa entrare. Il progetto rappresenta un grande investimento nella cultura e nella formazione. Qui passa il futuro dell’identità della nostra città. Per reperire altre risorse però, è necessaria la modifica della norma del federalismo demaniale”.
Ad un soffio dall’approvazione unanime, la votazione si è conclusa con 27 si e ed un astenuto, Massimo Arecco della Lega, così per l’attuazione immediata il solo astenuto Fausto Benvenuto del PDL.