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Attualità | 29 novembre 2013, 09:16

Palazzo Santa Chiara passa dal Demanio al Comune di Savona, approvazione ieri in Consiglio Comunale

Il progetto secondo il sindaco Berruti “rappresenta un grande investimento nella cultura e nella formazione”, intanto inizia la caccia alle risorse

Il lato est di Palazzo Santa Chiara, che dà su via Pia

Il lato est di Palazzo Santa Chiara, che dà su via Pia

Il Palazzo dei della Rovere, meglio conosciuto come Palazzo Santa Chiara, passa dal Demanio al Comune di Savona. La conferma arriva dal Consiglio Comunale riunitosi ieri pomeriggio in Palazzo Sisto: è stata approvata la definitiva sottoscrizione dell’accorso tra Comune, Demanio e Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria. L’operazione, di grande rilevanza per la nostra città, prevede la valorizzazione e la riqualificazione dell’immobile, inoltre si parla di trasferirvi la Biblioteca e la facoltà universitaria di Scienze della Comunicazione.

Il Palazzo Santa Chiara risale al 1495 ed è stato fatto costruire dal cardinale savonese Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II, e su progetto dell’architetto fiorentino Giuliano da Sangallo. La struttura, di grande patrimonio storico ed artistico è di stile rinascimentale ed è situato nel cuore della città di Savona, nel centro cittadino vicino a via Pia.

Sino ad oggi il Palazzo è stato di proprietà del Demanio e sottoposto a tutela da parte della Soprintendenza. Abbandonato da circa 30 anni e di una superficie di 5.600 metri quadrati,  il palazzo si trova in uno stato di accentuato deterioramento e per la sua ristrutturazione si parla di 11-12 milioni di euro. Invece, per il completamento dell’opera dalla cessione al Comune sono previsti 8 anni. Ma questo non coincide con la pronta disponibilità dei fondi che sono difficili da trovare. Insorgono infatti i dubbi dalla minoranza, e anche dalla maggioranza, sul reperimento delle risorse e sui tempi a disposizione. E’ stato comunque confermato l’impegno da parte dell’Amministrazione di ricercare risorse per avviare il progetto che, condiviso da Giunta e Consiglio, ha già visto l’allungamento dei tempi previsti per la ristrutturazione. “L’acquisizione da parte del Comune riguarda un bene che lo Stato ha dimostrato di non riuscire a tutelare – afferma il vicesindaco Livio Di Tullio – non avevamo alternative, è un lavoro che ci aspetta. Con il trasferimento della biblioteca in palazzo Santa Chiara credo ci sia già un  accordo per trasferire l’archivio di stato in Monteurbano”.

E a sottolineare l’importanza del progetto il sindaco Federico Berruti che ha invitato il Consiglio ad un voto unito e condiviso. “L’atto di oggi ha un grande valore politico, un progetto controcorrente rispetto alle vicende che stiamo vivendo in questi anni in Italia – afferma il sindaco – in un sistema costretto spesso a dismettere e a privatizzare i propri beni pubblici, il Comune di Savona al posto di far uscire dal proprio patrimonio un bene lo fa entrare. Il progetto rappresenta un grande investimento nella cultura e nella formazione. Qui passa il futuro dell’identità della nostra città. Per reperire altre risorse però, è necessaria la modifica della norma del federalismo demaniale”.

Ad un soffio dall’approvazione unanime, la votazione si è conclusa con 27 si e ed un astenuto, Massimo Arecco della Lega, così per l’attuazione immediata il solo astenuto Fausto Benvenuto del PDL.

Debora Geido

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