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Eventi | 24 febbraio 2016, 14:00

“Limoni” di Arianna Carossa apre il primo anno di programmazione culturale della Casa Museo Jorn

“Limoni” di Arianna Carossa apre il primo anno di programmazione culturale della Casa Museo Jorn

La mostra personale “Limoni” di Arianna Carossa (Genova 1973) apre il primo anno di programmazione culturale della Casa Museo Jorn e costituisce la prima mostra temporanea di un’artista vivente ad essere ospitata stabilmente in questo spazio dalla fine dei restauri (2014).

Quello di Arianna Carossa (genovese residente a New York) in realtà è un ritorno; un ritorno alla terra (l’argilla, ma anche Albisola) con cui diversi anni fa aveva affrontato un’importante fase del proprio lavoro. Cambiano i nomi dei laboratori e degli artigiani (ieri la ditta Piral e il ceramista Marco Tortarolo, oggi la G. Mazzotti 1903, con lo stesso assistente di un tempo, Ennio Sirello) ma la tensione alla ricerca in situ e all’intervento site specific sono gli stessi (anzi più forti) di un tempo. In mezzo ci sono state sperimentazioni sugli oggetti e sul linguaggio, sulla loro sparizione o ri-proposizione in ambienti eterogenei. La grande tradizione del design moderno (da Lenci a Gio Ponti) ha in particolare fornito a Carossa la materia per interrogare la nostra percezione del reale, dell’opera d’arte, del suo contesto e della sua fenomenologia. Due volte l’anno (in estate e in inverno), per un paio di mesi, Arianna lascia New York e torna a Genova. Ne ha bisogno per dare ritmo ai pensieri e ossigeno ai progetti. Talvolta, come in questo caso, capita che un’idea balenata tempo prima maturi nell’incontro con un luogo adatto a ospitarla e farla crescere. Tullio Mazzotti, proprietario dell’impresa di ceramiche artigianali G. Mazzotti 1903 di Albissola Marina, ha supportato Arianna Carossa in questo progetto, mettendo a disposizione dell’artista spazi, materiali e competenze del proprio laboratorio. Arianna Carossa ha voluto calarsi nell’attuale ambiente di Albissola, per porre nuovamente a confronto la tradizione e la storia della ceramica d’arte con la propria personale esperienza. Da questo confronto nascono opere ibride e promiscue, scultoree ed effimere, concettuali e materiche, create appositamente per gli spazi della casa di Jorn e del suo studio. La vita e l’opera di Asger Jorn sono legate profondamente al nome delle Ceramiche Mazzotti, dove fra gli anni ’40 e ’50 i due fratelli (futuristi) Tullio d’Albisola e Torido Mazzotti hanno rilanciato la produzione ceramica grazie alla collaborazione con artisti internazionali.

Per le sue installazioni Arianna Carossa utilizza oggetti trovati, caratterizzati da una forte identità preesistente; spesso si tratta di opere artigianali o di design assemblate in accostamenti “sporchi”, assolutamente anticonvenzionali, che mettono in risalto il vissuto (fisico, psicologico, ambientale…) dell’oggetto, dell’opera d’arte ma anche dell’artista.

Dice Arianna Carossa:

“Nel mio lavoro cerco sempre di entrare in relazione con l’ambiente in cui sono chiamata a realizzare il progetto. Questa è la caratteristica più forte della mia pratica, che mi spinge a cercare situazioni in cui la stessa progettazione sia in relazione con ciò che mi sta intorno. Anche la scelta dello studio in cui lavoro cade in tale logica: lo studio che abito diventa materiale su cui intervenire e il suo contesto ambientale costituisce una parte fondamentale della struttura. Non solo la zona in cui si trova lo studio è importante ma anche la destinazione d’uso o sociale del luogo; falegnameria, centro costruzioni edili, mobilificio, centro agricolo, cantina di vini: questi sono solo alcuni dei luoghi dove ho avuto uno studio. Posso così entrare in relazione con persone estranee al mondo dell’arte ma dalle competenze specifiche in altri settori. Per me cambiare studio significa cambiare comunità e modalità espressive, significa trovare riferimenti diretti al luogo.
I lavori che presento a Casa Jorn cercano di integrarsi all’ambiente e agli spazi, mantenendo nello stesso tempo una propria autonomia rispetto al contesto. Lo sviluppo dei lavori in ceramica evolve come una parte (anzi tante parti) di installazioni fatte soprattutto con i mobili: mobili con parti di ceramica, oggetti vari ristrutturati attraverso la ceramica. Mi sono concentrata soprattutto sull’uso dell’oro, immaginando comodini con cassetti che debordano ceramica d’oro, sedie che diventano troni per oggetti informi di ceramica d’oro, e così via…”.

L’Associazione Amici di Casa Jorn, fondata nel 2015 per promuovere e valorizzare la Casa Museo Asger Jorn, ha organizzato questa mostra grazie alla collaborazione in atto con il Comune di Albissola Marina per la gestione dello spazio.

cs

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