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Eventi | 19 gennaio 2018, 15:42

A Carcare si parla di "Arte e fede: le immagini di Dio"

In mostra le opere di Don Aldo Meineri

Fotogallery di Stefano Mallarini

Fotogallery di Stefano Mallarini

Organizzato dal Centro Culturale di educazione permanente SG Calasanzio, si è svolto giovedì 18 gennaio presso l’aula magna del liceo Calassanzio di Carcare il primo appuntamento culturale del 2018. Il tema della serata, “Arte e fede le immagini di Dio“, è stato illustrato con dovizia di particolari e anche l’ausilio di diapositive, al folto pubblico presente da Don Aldo Meineri, autore delle opere in mostra in un’altra aula del liceo.

Don Aldo ha ripercorso l’evoluzione avvenuta partendo dalle rappresentazioni degli dei dell’antichità, nelle statue cultuali, tipiche delle civiltà orientali del II e III millennio, poste a protezione della citta, dove il Dio veniva raffigurato con forme fisiche perfette o anche miste umane e animalesche (come a esempio molti dei egizi) animali, fino alla nascita della Dio monoteista della piccola civiltà giudaica.

Fino ad allora le leggi erano sempre state presentate come frutto del sovrano illuminato per le quali il Dio fungeva da garante della loro bontà, mentre il Dio della bibbia si presentava all’eletto Mosè e al suo popolo come l’autore del decalogo, scrivendolo su pietra.

Agli ebrei circondati da civiltà monoteiste e più volte tentati dal politeismo, come narrato l’antico testamento, il loro dio, unico geloso e vendicativo, vietava espressamente la rappresentazione del divino, e, geloso dei suoi fedeli minacciava terribili punizioni per chi avesse violato i suoi comandamenti. Don Aldo ha spiegato come quei stessi divieti assunti a dogmi dalle successive civiltà monoteiste, siano rispettati ancora oggi dall’Islam, che vieta la rappresentazione della divinità ammettendo quale arte sacra soltanto l’arabesco e la calligrafia, vennero però superati nella successiva religione cristiana.

Infatti con l’incarnazione, il Cristo diventò rappresentabile in quanto uomo con una storia, amici e le immagini divennero così il modo più immediato di portare al popolo illetterato il messaggio biblico. Con le diapositive Don Meineri ha mostrato ai presenti i primi esempi di queste rappresentazioni apparse però a distanza di due secoli dalle venuta del Cristo, nell’arte funeraria delle catacombe romane, con figure somiglianti a quella che era l’arte in allora visibile cioè quella ellenistica, mentre le prime immagini della crocifissione sono ancora più tarde di altri due secoli.

Dalle immagini stilizzate e rigidamente teologiche delle icone bizantine solo dal milletrecento l’arte religiosa iniziò il successivo mutamento fino ad giungere alle rappresentazioni della cappella Sistina. Don Meineri ha concluso la sua interessante e dotta conferenza sull’arte sacra evidenziando come oggi Dio si è allontanato dalla vita e dalla realtà contemporanea, non più oggetto d’arte, nella quale rimane invece la rappresentazione di Gesù soprattutto crocefisso, essendo diventata la croce simbolo universale di dolore e sofferenza.

c.s.

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