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Attualità | 23 maggio 2024, 11:00

Diga, partito il primo cassone da Vado alla volta del porto di Genova (FOTO e VIDEO)

Intorno alle 10 la partenza dal porto vadese trainato da un rimorchiatore. Domani, 24 maggio, dovrebbe tenersi la cerimonia con un profilo basso vista l'inchiesta della Procura e non mancano le polemiche

Diga, partito il primo cassone da Vado alla volta del porto di Genova (FOTO e VIDEO)

E' partito intorno alle 10.00 dal porto di Vado Ligure, il cassone per la nuova diga del porto di Genova da settimane al centro delle polemiche.

Il parallelepipedo a base trapezoidale alto 22 metri, con due basi di 40 metri e largo 25 metri, in questo momento sta percorrendo, trainato da un rimorchiatore, la costa del savonese e raggiungerà probabilmente nel pomeriggio il porto genovese.

Il cassone prefabbricato nell'impianto "Dario" era stato varato giusto una settimana fa.

Martedì scorso il consiglio regionale della Liguria ha approvato, con non poche polemiche della minoranza, un finanziamento di 57 milioni di euro per la seconda fase della nuova diga.

Si tratta di un progetto dal costo complessivo di 1,3 miliardi di euro ma i dubbi restano, anzi crescono: da Roma il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi sembra manifestare infatti timori sulla possibilità che l'inchiesta  rallenti i lavori e ha proposto la nomina di un subcommissario per garantire la continuità del progetto.

Se da un lato il progetto sembra seguire l’iter prestabilito da mesi, dall’altra è sempre più incombente e inglobate l’incognita per le recenti indagini che coinvolgono figure chiave come il presidente della Regione Giovanni Toti e l'ex presidente dell'Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini.

In queste ore ritorna forte la tesi sostenuta già da mesi da Piero Silva, ingegnere ed ex direttore dei lavori per la nuova diga del porto di Genova, che pone importanti dubbi per quanto riguarda la sicurezza e la gestione del progetto.

Silva ha criticato duramente la decisione di procedere con la posa del primo cassone della nuova diga senza aver completato i necessari test di tenuta geotecnica dei fondali.

In un’intervista su “Shippingitaly” l’ingegnere evidenzia il rischio di un "collasso geotecnico”. un evento che potrebbe causare il crollo della struttura e generare un'onda lunga potenzialmente devastante. Ha fatto riferimento a disastri simili avvenuti in passato, come quello di Nizza nel 1979, che causò diverse vittime.

Silva suggerisce che, sebbene sia cruciale evitare la demolizione della vecchia diga prima di testare adeguatamente la nuova struttura, l'intero progetto dovrebbe essere ripensato e propone di costruire una nuova diga su fondali meno profondi e più stabili, il che ridurrebbe significativamente i costi e migliorerebbe la sicurezza.

Ha stimato che un progetto alternativo potrebbe risparmiare circa 900 milioni di euro, fondi che potrebbero essere reinvestiti in altre infrastrutture portuali, come l'elettrificazione delle banchine e il miglioramento delle connessioni terrestri. Infine l’ingegnere critica la gestione attuale del progetto, attribuendo la persistenza di un progetto rischioso alla mancata volontà di rivedere il vincolo della Soprintendenza sui 200 metri della diga esistente. Ha accusato i responsabili di ignorare le sue preoccupazioni tecniche, nonostante l'incredulità espressa dai maggiori esperti europei.

Nel frattempo il Commissario straordinario alla Ricostruzione e il sindaco di Genova Marco Bucci aveva respinto le voci di ritardi nei lavori, definendole fuorvianti.

“Le lettere che Autorità portuale ha indirizzato al consorzio “PerGenova- Breakwater” rientrano nella consueta dinamica di discussione tra stazione appaltante e impresa esecutrice e non inficiano sull’andamento presente e futuro del cantiere - aveva dichiarato Bucci - Le soluzioni operative elaborate ci rendono ad oggi confidenti che si possa recuperare il tempo perso”.

E' previsto un aumento della produzione delle colonne di consolidamento e l'introduzione di nuovi mezzi per accelerare i lavori. Tuttavia, per completare i lavori, è necessario completare il finanziamento, con una parte ancora mancante a carico della Regione Liguria.

Nel frattempo la cerimonia (che dovrebbe svolgersi nella sala del Capitano, più piccola rispetto all'evento di un anno fa per l'avvio dei lavori) per la posa del primo cassone si terrà domani, venerdì 23 maggio, con l'evento che però non sarà probabilmente in pompa magna ma di basso profilo vista l'inchiesta della Procura di Genova che vede la stessa diga al centro di alcune intercettazioni. Il Ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini dovrebbe esserci. Ancora da stabilire chi sarà presente di Forza Italia e Fratelli d'Italia, molto complicato la Premier Giorgia Meloni.

Il clima è chiaro che non sia dei migliori.

Luciano Parodi

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