Ha trovato il riscontro unanime del Consiglio Comunale la mozione presentata dal gruppo “Scelgo Finale” per contrastare il trasferimento del Centro Prelievi dall’attuale sede di Finale Salute ai locali dell’ex ospedale Ruffini in via della Pineta.
Una scelta, quella dell’Asl 2, collegata alla realizzazione della Casa di Comunità che il gruppo consiliare ha definito «inadeguata» e che, stando alle parole della consigliera Simona Simonetti, rappresenta una decisione «non mediabile» perché incide direttamente sull’accessibilità urbana e sui diritti sanitari dei cittadini.
Al centro delle critiche vi è stata soprattutto la posizione della nuova sede, ritenuta «impervia e isolata», con gravi difficoltà di accesso sia per chi utilizza i mezzi pubblici – giudicati insufficienti – sia per chi si sposta in auto, a causa della scarsità di parcheggi.
Un trasferimento che quindi, secondo “Scelgo Finale”, renderebbe «altamente problematico» l’accesso al servizio, oggi invece garantito in una struttura centrale come quella della sede di Finale Salute, facilmente raggiungibile, priva di barriere architettoniche e posta accanto a studi medici e alla stazione ferroviaria. Questo oltre ad erogare circa 50 prestazioni al giorno per tutto il distretto finalese con tempi di attesa molto bassi di 1-2 giorni, rappresentando un servizio facilmente accessibile sotto diversi punti di vista.
A sostegno della mozione, è stata ricordata la petizione lanciata contro lo spostamento, che ha raccolto circa 3500 firme in soli dieci giorni. Un dato che impressiona , se rapportato agli 11.000 abitanti del Comune e ai 4535 votanti alle ultime elezioni regionali del 2024. «La mobilitazione ha coinvolto cittadini di tutte le aree politiche – ha osservato Simonetti – a dimostrazione che il tema tocca trasversalmente la comunità locale».
Durante la seduta consiliare, alla quale erano presenti anche lavoratori che temono per il proprio posto di lavoro, è stato approvato l’impegno rivolto al sindaco e alla giunta affinché si adoperino per «risolvere tempestivamente il problema fermando la decisione di spostare il Centro Prelievi all’ex Ruffini».
«Ci sono scelte che identificano l’azione di una amministrazione e non sono mediabili. Il trasferimento del centro prelievi è una di queste. L’accessibilità urbana è fondamentale e di fatto la sede scelta dall’Asl è inadeguata ad un servizio sanitario di massa» ha dichiarato Simonetti, rimarcando come in caso contrario (ossia con lo spostamento) ad essere maggiormente penalizzati sarebbero «soprattutto pazienti cronici, oncologici, sottoposti a farmaci che richiedono un piano terapeutico».
Insomma, una «scelta errata fatta da Asl, per la quale il Comune che è responsabile dei propri cittadini deve ottenere un annullamento», nonostante la giustificazione avanzata secondo cui «ormai sono stati spesi dei soldi pubblici per fare lavori di ristrutturazione» nei locali dell’ex Ruffini. «Una decisione sbagliata non diventa giusta perché è stata parzialmente realizzata» ha affermato Simonetti.
Non sono mancati i riferimenti ad altri precedenti giudicati emblematici: «In passato è stata realizzata una sala parto con possibilità di parto in acqua all’ospedale di Albenga. Mai aperta. In seguito è stata smantellata. Uno spreco di soldi pubblici, ripetuto a Santa Corona, dove il punto nascite è chiuso ormai da cinque anni».
«I Finalesi – ha concluso – non vogliono perdere un servizio che funziona e daremo battaglia. Da ieri sera tutti insieme, senza barriere di appartenenza politica, esattamente come i cittadini che hanno firmato la petizione».





