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Sanità | 01 luglio 2025, 07:45

Centro Prelievi e CUP a Finale, il “no” all'ex Ruffini unisce il Consiglio Comunale

La discussione sul trasferimento dei servizi sanitari previsto con la nuova Casa di Comunità, che ha visto anche 3500 firme dei cittadini

Centro Prelievi e CUP a Finale, il “no” all'ex Ruffini unisce il Consiglio Comunale

Dopo circa 3500 firme raccolte in una decina di giorni e due mozioni presentate dalla minoranza, il tema del futuro del Centro Prelievi (ora nei locali di Finale Salute) e del CUP sul territorio ha trovato unito nella volontà politica il parlamentino cittadino con l'unanimità nel farsi portavoce presso la Regione della questione. 

Malgrado ciò, la seduta nella quale se n'è discusso è stata caratterizzata da un confronto acceso e articolato sulle modalità con le quali affrontare la questione. 

A fare da premessa unanime a ogni intervento è stato il disappunto verso la scelta di collocare la futura Casa di Comunità all’interno dell’ex ospedale Ruffini. Una scelta ritenuta inadeguata da più parti ma che impone, per via dell'ormai famigerato DM 77 del 2022, l’inclusione dei due servizi citati nella nuova struttura.

Una struttura che però, al contempo, sotto l'aspetto logistico presenta criticità tanto da rendere complicato possa essere considerato un servizio per la cittadinanza presentando il rischio, come sottolineato dalla consigliera di “Scelgo Finale”, Simona Simonetti, di avere “un servizio che non userà più nessuno e sarà l'ennesimo, ora utilizzato da moltissimi cittadini, perso dalla nostra città”. Senza dimenticare, ha aggiunto, “la preoccupazione di chi potrebbe anche perdere il lavoro con scelte inadeguate” in una situazione “difficile ma ineludibile” da affrontare.

Il dibattito si ripropone infatti dopo quanto avvenuto nel 2010, quando la soluzione vi fu attraverso un contratto di convenzione tra Finale Salute e l’Asl 2. In questo contesto la consigliera di “Impegno per Finale” ed ex assessore al Sociale, Clara Bricchetto, ha ricordato il bando con cui era stata data una risposta all'esigenza di avere il servizio “in posizione più comoda per i cittadini”

L'Amministrazione non può decidere, è una scelta dell'Asl che peraltro noi non abbiamo mai approvato e cercato di contrastare. Il Comune può però avere la regia di un piano da portare a casa insieme al Terzo Settore”, ha detto Bricchetto lanciando l'ipotesi di una co-progettazione sociosanitaria, facendo leva sulla funzione dei servizi offerti nel caso da un eventuale “hub” com'è oggi Finale Salute.

Il cosiddetto ed eventuale “piano B” ha quindi creato discussione. Partendo dai 30mila euro messi a disposizione nella variazione di bilancio approvata per la risistemazione e l'adeguamento di locali di via Ruffini (nel centro di Marina, l'ex centro vaccinale). Bricchetto ha sottolineato come sia necessaria una struttura di personale “che Asl difficilmente potrà mettere a disposizione di un nuovo centro”.

Oltre all'intenzione di interloquire con Regione e Asl2, per muoversi tra le pieghe del decreto cercando “che venga utilizzata la rete dei medici di medicina generale nelle strutture esistenti”, il sindaco Berlangieri ha rimarcato come si debba “in alternativa alla peggiore delle ipotesi” essere pragmatici pensando ad alternative.

Un centro prelievi non è purtroppo una prestazione sociosanitaria, come può essere ad esempio il cosiddetto 'asilo dei nonni' - ha detto il primo cittadino -. Dovremmo fare un lavoro di co-progettazione di servizi non sanitari ma sociosanitari, ossia di politiche sociali che hanno ripercussioni sanitarie” fatto salvo che “la prima scelta è utilizzare le strutture esistenti evitando di lasciare in difficoltà i cittadini”.

Redazione

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