Era lo scorso 14 luglio quando due rappresentanti dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, Franco Piacentini e Maria Assunta Partesotti, provenienti da Modena, facevano una "incursione" sulla costa savonese per visitare alcune farmacie che espongono e vendono vino e superalcolici, con il proposito di richiamare l’attenzione pubblica sui rischi connessi all’abuso di alcol, soprattutto alla guida. La notizia di Savonews (QUI) è stata poi ripresa da altre testate, che hanno riportato l'argomento del "vino in farmacia".
Un tipo di vendita assolutamente lecita, come specificato nel nostro articolo, sulla cui opportunità (normativa e di fatto), però, gli esponenti dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada sono voluti intervenire. "Le farmacie dovrebbero essere luoghi dedicati alla tutela della salute, non alla promozione del consumo di alcol. Vedere superalcolici in vetrina banalizza il messaggio di sobrietà alla guida e contraddice l’impegno per la prevenzione degli incidenti stradali": questo il pensiero dei due attivisti, Piacentini e Partesotti.
L'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Savona precisa che "tale pratica pare lecita e quindi (fatto salvo ogni ulteriore approfondimento normativo) l'Ordine non può, allo stato attuale, ostacolare o inibire il diritto positivo della libertà di impresa, onde evitare sanzioni dall’Antitrust".
L'Ordine prosegue: "Dal punto di vista deontologico, la vicenda sarà valutata dal Consiglio Direttivo in sede disciplinare, essendo già state avviate le procedure previste dalla normativa vigente, precisando in ogni caso che qualsivoglia provvedimento disciplinare dovrebbe essere emesso solo a fronte di comportamenti realmente previsti dalle norme come lesivi oppure illeciti, non potendosi sanzionare condotte che, seppur opinabili, risultino essere autorizzate, consentite e svolte in osservanza delle leggi vigenti. Ovviamente, laddove dovessero pervenire da parte della Polizia Municipale o di altre Autorità pubbliche verbali, atti o elementi idonei a dimostrare che nelle Farmacie siano state commesse violazioni, contingenza che al momento non si è verificata, sarà cura dell'Ordine assumere i confacenti provvedimenti".
Nessuna difesa delle farmarcie che vendono alcolici, quindi, da parte dell'Ordine e del suo Presidente Giovanni Zorgno, ma la puntualizzazione sull'attuale quadro legale. La commercializzazione di vino o altre bevande da enoteca è una prassi lecita in quanto consentita dalla legge. Altro aspetto, invece, è l'opportunità o meno di questa vendita. Sta dunque al singolo titolare della farmacia formulare le proprie valutazioni e assumere le proprie decisioni.





