Può capitare di imbattersi in vino e alcolici in vendita nelle farmacie, talvolta esposti in vetrine o su scaffali tanto assortiti da far concorrenza a una vera enoteca. In provincia di Savona questa pratica è presente: ci sono alcune farmacie, sia nei centri della costa sia in Val Bormida, che propongono bottiglie delle più varie etichette, ben oltre il classico alcol destinato alle preparazioni galeniche o i cosiddetti vini medicati, né si tratta dei digestivi artigianali che un tempo il farmacista realizzava nel proprio laboratorio. Si parla, piuttosto, di una selezione di vini e liquori in linea con le tendenze del mercato. Accanto ai prodotti di bellezza, agli integratori e alle ultime novità salutistiche sempre più pubblicizzate, alcune farmacie puntano anche sulla vendita di alcolici, ampliando così la loro offerta.
C'è, però, chi contesta questa scelta. Due rappresentanti dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada hanno effettuato una “incursione” sul litorale savonese proprio per richiamare l’attenzione su una modalità di vendita che, a loro avviso, risulta inopportuna e fuorviante. Franco Piacentini ed Maria Assunta Partesotti, giunti da Modena, hanno visitato alcune farmacie della zona dove vengono commercializzati vini, con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema dell’abuso di alcol alla guida e sui rischi, anche mortali, degli incidenti stradali. L’iniziativa è stata anche l’occasione per verificare il rispetto delle normative vigenti.
"Siamo venuti in provincia di Savona dopo aver ricevuto una segnalazione: ci era stato riferito che in alcune farmacie della zona venivano messi in vendita vino e superalcolici. Abbiamo voluto verificare di persona se la notizia fosse fondata e, effettivamente, abbiamo riscontrato questi fatti: per esempio che in una farmacia della provincia si vende vino piemontese, gestito tra l’altro da un farmacista che risulta essere anche socio della cantina produttrice", spiega Franco Piacentini, dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada.
"A Savona città la situazione ci è apparsa ancora più evidente - prosegue Piacentini - Qui, oltre al vino, abbiamo trovato anche superalcolici, esposti in bella vista, alcuni dei quali con una gradazione alcolica di 40 gradi. Quello che ci lascia perplessi è l’aspetto normativo: non siamo riusciti a capire se le licenze delle farmacie consentano effettivamente la vendita di alcolici. Personalmente, non ci era mai capitato di vedere una cosa simile altrove in Italia; magari esistono altre realtà analoghe, ma fino a oggi le abbiamo riscontrate solo qui".
La vendita di alcolici in farmacia è consentita, purché avvenga nel rispetto delle regole: è necessaria una specifica licenza fiscale e valgono tutte le normative generali previste per la commercializzazione di bevande alcoliche. Negli ultimi anni la legge ha progressivamente ampliato le possibilità per le farmacie di vendere prodotti diversi dai medicinali, includendo così un’ampia gamma di articoli per la salute e il benessere, fra i quali anche vini e liquori.
Maria Assunta Partesotti sottolinea: "Siamo venuti a Savona proprio per accertare e verificare questa segnalazione che già ci era arrivata: nelle farmacie si vende liberamente alcol, sotto forma di vino, e in alcune vetrine abbiamo persino visto superalcolici. Vorrei precisare che, confrontandoci con alcuni farmacisti, quindi con figure professionalmente molto competenti in ambito sanitario, abbiamo ricevuto spiegazioni che, dal nostro punto di vista, sono inaccettabili. Secondo quanto ci è stato riferito, l’alcol, se consumato in modica quantità, non solo non fa male ma può addirittura avere effetti benefici: un bicchiere a pasto o a cena, ci è stato detto, non ha mai fatto male a nessuno. Queste affermazioni vengono utilizzate per giustificare la vendita di vino e alcolici in farmacia".
"Noi, invece, come familiari di vittime della strada, riteniamo che sia una contraddizione inaccettabile vedere le farmacie, luoghi per definizione deputati alla tutela della salute, impegnarsi nella vendita di prodotti alcolici o superalcolici. Si rischia di banalizzare un messaggio importante come quello della sobrietà alla guida e dei rischi connessi all'abuso di alcolici. Questo è un tema che porteremo avanti anche nella nostra campagna nazionale, per promuovere un cambiamento di mentalità su questi argomenti", conclude l'esponente dell'associazione.














