Attualità - 25 settembre 2025, 11:56

Spostamento della ferrovia a monte, incontro pubblico a Pietra Ligure: "Per la prima volta insieme tutte le voci critiche nei confronti del progetto"

Appuntamento sabato 27 Settembre, alle ore 17, nella sede dell'Associazione Pietra Libera

Spostamento della ferrovia a monte, incontro pubblico a Pietra Ligure: "Per la prima volta insieme tutte le voci critiche nei confronti del progetto"

Sabato 27 Settembre, alle ore 17, nella sede dell'Associazione Pietra Libera (corso Italia 12) a Pietra Ligure, si terrà un incontro pubblico sullo spostamento a monte e raddoppio della linea ferroviaria. A svelare la particolarità dell'incontro è il consigliere comunale di minoranza Mario Carrara: “È la prima volta che si riuniscono in modo organico, tutte le voci critiche nei confronti del progetto di trasferimento a monte e raddoppio della linea ferroviaria”.

Ed è proprio Carrara a ricordare che il Consiglio comunale di Pietra Ligure ha approvato all’unanimità una mozione che chiede di spostare ancora più a monte il tracciato e rinunciare alla prevista stazione. Una scelta che può sembrare sorprendente, ma che secondo il consigliere è dettata dalla realtà dei fatti: “La rinuncia alla stazione, che a prima vista parrebbe incomprensibile, nasce, però, dalla consapevolezza di ciò che aspetterebbe gli utenti se la struttura della cosiddetta stazione venisse confermata e realizzata. Quasi nessun treno si fermerebbe a Pietra Ligure, se non poche coppie di treni al mattino presto, a mezzogiorno ed in serata. Basta”.

Il rischio, sottolineato dall'esponente di opposizione, è che Pietra non avrebbe più una vera stazione, ma solo una fermata marginale, come già accade a Quiliano-Vado, Borgio Verezzi e Borghetto S. Spirito.

Secondo Carrara, inoltre, i costi dell’opera supererebbero i benefici. L’infrastruttura, oltre a consumare l’ultima porzione di pianura libera a Pietra Ligure, metterebbe anche in pericolo un prezioso patrimonio storico: “Già lo si immaginava, ma è stato dagli imponenti scavi per la posa del metanodotto, alcuni anni fa, che sono emersi tali e tanti ritrovamenti di reperti e di vestigia archeologiche di epoca romana, da far pensare che proprio in quel luogo sorgesse una stazione di posta romana e, forse, chissà, la mitica Pollupice. Senz'altro, se si dovessero costruire le imponenti strutture della linea ferroviaria e della fermata… tutto il patrimonio storico-archeologico, forse sepolto lì da 2000 anni, verrebbe distrutto e perso per sempre“.

“È per questo che i rilievi, le controdeduzioni, le opposizioni bisogna farli adesso - precisa il consigliere comunale - Prima che l'iter del progetto sia concluso e definito”.

Le criticità però non riguardano solo Pietra Ligure. Carrara evidenzia le pesanti conseguenze per la piana albenganese, minacciata dal punto di vista agricolo ed economico, e critica la scelta di localizzare la nuova stazione di Albenga nella frazione Bastia: “La stazione di Albenga, alla quale si fermerà ogni tipo di treno, sarà davvero usufruibile in modo soddisfacente dall'utenza, essendo così distante?“. Secondo il consigliere, i collegamenti navetta prospettati sarebbero irrealistici, specie di notte, e il rischio concreto è che i cittadini abbandonino il treno per l’automobile, congestionando ancora di più l’autostrada.

Carrara rilancia quindi le ipotesi di mantenere le stazioni attuali, magari con interramento totale o parziale della linea, come già accaduto in Liguria di Levante: “Il non spostamento ed il mantenimento della linea nell'attuale sede è quanto sostiene il relatore principale della serata, l'ing. Paolo Forzano, considerato un vero tecnico dei trasporti e della logistica, che da tempo va ammonendo sulle conseguenze rovinose e devastanti del trasferimento delle infrastrutture ferroviarie in luoghi distanti dai centri abitati“.

E aggiunge: “Il paragone si fa impietoso ed eclatante con l'altra parte della Liguria, il Levante, da Genova a La Spezia, dove la linea ferroviaria è raddoppiata, ma non è stata eliminata nessuna stazione esistente, anche le più piccole, consentendo il mantenimento di un servizio ottimale sia per i collegamenti a lunga distanza, sia per quelli locali“.

“Sono posizioni diversificate ed anche alternative – conclude Carrara – tuttavia accomunate dall'avversità nei confronti dello spostamento a monte della linea ferroviaria, così com'è concepito dal progetto attuale, per le conseguenze dannose che potranno ricadere sugli utenti e sull'intero Ponente della Liguria“.

Roberto Vassallo

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